Cronaca

Allerta meteo e chiusura scuole, i sindaci chiedono protocollo: “Per soluzioni condivise, non a macchia di leopardo” previsioni

Provincia. E’ un copione che si ripete ogni volta che scatta l’allerta e, con l’arrivo di “Big Snow”, si è verificata nuovamente la girandola di consultazioni tra i sindaci per decidere sullo stop delle lezioni scolastiche. Perché non vige alcuna regola o procedura che renda omogenea per tutto il territorio questa decisione, lasciata alla discrezione del singolo primo cittadino. Tanto che gli stessi amministratori locali chiedono a gran voce un protocollo che disciplini l’argomento, molto sentito dai genitori che sino all’ultimo non sanno che fare con i propri figli per l’indomani.

Spiega Rosy Guarnieri, sindaco di Albenga: “Ogni volta che viene diramato un bollettino d’allerta 2 tutti i sindaci si interrogano sulla chiusura o meno delle scuole. In realtà c’è un sistema di coordinamento. Io e il mio collega Pignocca di Loano ci siamo sentiti, io come parte albenganese e lui per l’area finalese; abbiamo contattato gli amministratori di costa ed entroterra decidendo di chiudere le scuole nella giornata di ieri, per avere una soluzione uniforme. Anche in considerazione di quanto è avvenuto in passato, in termini di pericolosità di eventi meteo straordinari”.

“Effettivamente – conclude – ci sarebbe bisogno di un conforto più tecnico e scientifico per sapere cosa fare in caso di allerta 2, ma a tutt’ora non esiste e di volta in volta siamo chiamati a decidere in modo comunque collegiale”.

Così il primo cittadino di Loano, Luigi Pignocca: “Vivo doppiamente la questione, da sindaco e da papà con le bambine che frequentano le scuole. Si presenta sempre questa incertezza, sino all’ultimo. Avevo già chiesto al prefetto in occasione della scorsa allerta meteo che sia istituito un protocollo per il quale, di default, si possa sapere come agire. Proporrò questa idea all’Anci perché se ne faccia portavoce con tutte le autorità”.

“Un tempo – aggiunge – si andava a scuola comunque anche con la neve e ai genitori veniva lasciata la scelta di accompagnare o meno i bambini a lezione, ma ora c’è una responsabilità amministrativa in questi casi e ci devono essere soluzioni condivise per tutta la provincia, non decisioni a macchia di leopardo”.

“C’è stata una serie di consultazione tra i colleghi stando attenti alle comunicazioni di Protezione civile – sottolinea Alessandro Oddo, sindaco di Tovo San Giacomo – Ci vuole maggiore coordinamento per sapere cosa fare e come fare per l’incolumità dei bambini in caso di emergenza meteo. Ci vuole almeno un protocollo d’intesa tra amministrazioni, prefettura e dipartimento di Protezione civile per avere risposte certe ed univoche che non siano lasciate soltanto alla discrezione dei singoli o ad un giro di telefonate fatte la sera prima”.

Il sindaco di Magliolo, Enrico Lanfranco, replica alle critiche di alcuni cittadini del paesino della Val Maremola sulla gestione dell’emergenza neve: “Il nostro Comune e dotato, a differenza di altri limitrofi, di un mezzo spartineve e spargisale. L’utilizzatore del mezzo da due giorni procede allo sgombero neve in tutte le zone del paese, comprese le frazioni in cui abbiamo persone con problemi di salute gravi che hanno bisogno di poter essere raggiunti dai mezzi di pronto soccorso in ogni momento. Abbiamo percorso con spartineve le strade per minimo due volte… Come sindaco mi sembra giusto tutelare le persone che in tutte le emergenze fanno volontariato come il sottoscritto e tutta l’amministrazione”.

Prosegue Lanfranco: “Oggi sono state tenute le scuole chiuse perché il conducente dello scuolabus ha ritenuto di non mettere a repentaglio la salute dei bambini, visto il sottofondo ghiacciato anche sulle provinciali. Mi è sembrato veramente fuori luogo e poco rispettoso verso le persone che tempestivamente sono intervenute rilasciare certe dichiarazioni; ricordo che noi tutti in Comune facciamo volontariato senza percepire di stipendio. I pochi ‘casi isolati’ devono ricordarsi del Comune non solo quando fa comodo e per due ore di disagio, ma per tutto il corso dell’anno. Si abbia almeno il rispetto delle persone che si danno da fare”.