Sono più di 50 milioni gli italiani chiamati alle urne domani e lunedì per le elezioni politiche e per quelle regionali di Lombardia, Lazio e Molise.
Gli elettori sul territorio nazionale, sulla base dei dati riferiti al 15° giorno antecedente la data della votazione, sono, per la Camera dei Deputati, 47.011.309, di cui 22.569.269 maschi e 24.442.040 femmine; per il Senato della Repubblica 43.071.494, di cui 20.547.324 maschi e 22.524.170 femmine, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.597. Gli elettori della circoscrizione estero, sulla base dei dati dell’apposito elenco definitivo, sono per la Camera dei Deputati 3.438.670 e per il Senato della Repubblica 3.103.887 che eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.
Domani, domenica 24 febbraio, dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 25 febbraio, dalle ore 7 alle ore 15, si svolgeranno le operazioni di voto per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Nelle medesime date si svolgeranno anche le elezioni del presidente e del Consiglio regionale di tre regioni, Lombardia, Lazio e Molise.
Lo scrutinio avrà inizio lunedì 25 febbraio, al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Successivamente martedì 26 febbraio, a partire dalle ore 14, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
La legge elettorale prevede, per l’elezione della Camera e del Senato, un sistema proporzionale con premio di maggioranza e soglie di sbarramento. Per l’elezione della Camera possono votare i maggiorenni aventi diritto al voto, mentre per l’elezione del Senato possono votare coloro che, alla data di domenica 25 febbraio, hanno compiuto il venticinquesimo anno di età.
Sia per l’elezione della Camera (scheda rosa) sia per l’elezione del Senato (scheda gialla), l’elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno (esempio, una croce o una barra) nel riquadro che contiene il contrassegno della lista prescelta. E’ vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. Nella regione Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l’elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene.
Il Viminale ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine sono aperti ancora oggi, dalle ore 9 alle ore 19, mentre domani e lunedì 25 febbraio, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.
Gli elettori sono invitati a voler verificare sin d’ora se siano in possesso di tale documento e, in mancanza, a richiedere al più presto il rilascio del duplicato, evitando di concentrare tali richieste nei giorni di votazione.
“Votate, votate, votate!”. L’appello agli astensionisti del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri risuona per tre volte al Viminale, durante la conferenza stampa per la presentazione della macchina elettorale, perché “attraverso il voto si esprime non solo la nostra opinione ma la democrazia”.
Cancellieri non fa nessuna previsione sul dato che potrà riguardare l’astensionismo: “Non mi avventuro su questo tema”, premette. Ma aggiunge: “Mi piace pensare che anche ogni astensionista abbia una sua idea, una sua opinione, un suo intento. Tra l’altro – ricorda il ministro dell’Interno – si può anche andare alle urne e non esprimere nessuna preferenza su coalizioni, partiti e candidati nella scheda elettorale”.
E a chi solleva ipotesi di brogli replica: “Rifugga da noi qualunque idea, ancorché minima, di brogli elettorali”. “Noi siamo una ‘casa di vetro’ – tiene a sottolineare – e vogliamo che tutto il nostro operato si svolga nella massima chiarezza”.
Per Cancellieri, inoltre, va cambiata “la procedura di voto per gli italiani all’estero, il sistema non funziona e va tutto rivisto”. Il ministro dell’Interno auspica “un salto di qualità per far votare i nostri cittadini” e propone che “il prossimo Parlamento vari una legge che consenta di votare presso i consolati e non più con le schede elettorali ricevute a casa”.
Tra l’altro, ricorda la titolare del Viminale, “un sistema simile avrebbe permesso anche agli studenti di Erasmus di votare alle elezioni politiche: questa – confessa – è una ferita che purtroppo è rimasta aperta, ma non c’erano proprio i tempi per intervenire”.
Riguardo poi alla gestione del voto in caso di maltempo, Cancellieri ribadisce: “Abbiamo allertato tutte le Prefetture in modo tale che, in coordinamento con i comandi dei vigili del fuoco, siano pronte a intervenire per consentire e garantire agli elettori l’accesso ai seggi”.
E’ per l’esattezza di 389.508.000 di euro il costo delle prossime elezioni, stimato dal Viminale sulla base delle spese complessivamente assegnate sul bilancio dello Stato ai vari ministeri – non solo l’Interno, ma anche gli Esteri, la Giustizia, l’Economia -. La cifra tiene conto anche dell’abbinamento con le elezioni regionali di Lombardia, Lazio e Molise e della quota di spesa che si sosterrà per le comunali fissate per la prossima primavera.