Albenga. “Un Ministero della solidarietà sociale con tre sottosegretari, uno alla famiglia, uno all’infanzia e all’adolescenza ed uno alle pari opportunità. Sì, se la Liguria è la regione che soffre di più, in termini di reddito disponibile per le famiglie, secondo i dati Istat oggi pubblicati sul rapporto aggiornato al 2011, perché ha più ha risentito degli effetti della crisi economica, con una diminuzione del 2,9% del reddito disponibile negli ultimi quattro anni, allora il prossimo Governo dovrà affrontare con decisione il tema della tutela dei soggetti deboli, affidandone la responsabilità ad un Ministro, appunto, della solidarietà sociale”. Così Eraldo Ciangherotti, assessore ai Servizi Sociali, lancia un appello con un post sui profili politici di Facebook ai leader politici candidati alle prossime elezioni del Parlamento.
Prosegue l’assessore Ciangherotti: “Tutto ciò non per aumentare sterilmente il numero dei cadreghini ma per rispondere anche in piena conformità all’articolo 2, forse il più importante ed al contempo misconosciuto, della Costituzione che senza esitazioni prescrive: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
“Il nuovo ministero – spiega l’assessore albenganese Ciangherotti – potrebbe affrontare una serie di emergenze: come sanno drammaticamente gli addetti ai lavori ed i genitori, oggi non è prevista nessuna tutela efficace per i minori, se non quando entrano nel tunnel del Tribunale dei Minori. Nessun aiuto dallo Stato per una donna di fronte ad una maternità disagiata che, rinunciando all’interruzione volontaria della gravidanza, opti per il parto. E le famiglie e la Scuola, con tutti i loro limiti, sono di fatto lasciate sole ad affrontare le molteplici e crescenti aggressioni che subiscono i soggetti deboli della collettività (che sono anche però i più importanti perché rappresentano le maggiori potenzialità ed il futuro il nostro Paese)”.
“Oggi – continua l’assessore Ciangherotti – non esiste nessuna tutela sui social network e nel cyber bullismo. Non c’è nessuno spazio costruito ad hoc per le famiglie, per i genitori e gli adolescenti, per le mamme e i papà soli alle prese con la crescita di un figlio. Non sono neppure previsti adeguati finanziamenti per consentire l’inserimento nelle strutture di accoglienza. La predisposizione di un ministero (con a capo un soggetto evidentemente adeguato) colmerebbe una grave lacuna e potrebbe bene rispondere al monito del Presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco per “una maggiore attenzione sulla famiglia da un punto di vista culturale, politico e sociale”.
“Occorre puntare l’attenzione su procreazione e genitorialità responsabili, con la inderogabile formazione dei politici e governanti prima ancora che degli educatori, genitori, insegnanti, educatori, operatori della comunicazione, della salute, scienziati, artisti, economisti e operatori della spiritualità”.