Economia

Ep Systems Albissola: nessuna certezza del domani per i lavoratori

Albissola M. Si è tenuto, presso il Comune di Albissola Marina, il presidio dei lavoratori del gruppo Ep Systems in concomitanza dell’incontro tra sindacato, istituzioni e le direzioni aziendali, alla presenza del sindaco di Albissola Marina Nicolò Vicenzi. In discussione il futuro dell’azienda, tra stipendi arretrati da pagare ai dipendenti e futuro occupazionale. Assente l’assessore regionale Enrico Vesco che all’ultimo minuto non ha potuto presenziare.

“Un passaggio deludente quello di oggi, per questo chiederemo ancora una volta un incontro in Tribunale e presso la Prefettura di Savona. Non ci sono certezze soprattutto dal punto di vista delle retribuzioni – esordisce Andrea Pasa, della Fiom Cgil – Questa è un’azienda con una quarantina di dipendenti, tanti dei quali purtroppo devono ancora ricevere una decina di retribuzioni arretrate. Soprattutto attendiamo di avere notizie sul piano industriale. Questa è l’unica azienda metalmeccanica sul territorio di Albissola Marina. Per questo abbiamo proclamato quattro ore di sciopero con presidio dei lavoratori”.

“E’ indispensabile che in questa vicenda le istituzioni, soprattutto locali, abbiano un ruolo di garanzia davanti all’azienda ma anche davanti alle imprese della stessa orbita – continua Pasa – Per noi ci sono le condizioni per portare avanti la produzione con quaranta dipendenti. Tre anni fa c’erano settanta persone, quindi già sono state allontanate una trentina di persone. Oggi non accetteremo più spacchettamenti né riduzioni del numero di lavoratori”.

“E’ una situazione drammatica dalla quale onestamente, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, non vedo via d’uscita – è il commento del sindaco albissolese Vicenzi – Questi lavoratori che continuano ad operare nonostante i 10-11 mesi di stipendio arretrato da pagare, credo abbiano tutti i diritti di protestare. L’azienda ha fatto questo ‘spacchettamento’ in 4 piccole realtà che, però, non ha risolto nulla, anzi ha aggravato la situazione. L’amministratore delegato di una di queste mini-aziende si è immediatamente dimesso: evidentemente ha capito subito che non c’era possibilità di andare avanti. Mi risulta che vi siano grossi debiti con le banche che vanno sanati a scapito dei lavoratori”.