Cronaca

Muretto di Alassio, Luisella Berrino risponde a Carlo Nesti: “La sua piastrella c’è, sarà il caldo che fa venire scatti di nervi”

Alassio. La piastrella c’è: è accanto a quella di Guareschi e sopra quella di Gramellini, nella parte centrale del Muretto. La stessa Luisella Berrino risponde a Carlo Nesti, dopo che il cronista sportivo ha consegnato il suo sfogo ad una nota pubblicata da Tuttojuve.com, dove lamentava di sentirsi escluso dalla sua “città d’adozione”.

La figlia dell’indimenticato Mario Berrino sottolinea la presenza della piastrella autografata nel monumento cittadino. “Abbiamo eseguito una verifica per sincerarci dell’effettiva inclusione della piastrella di Carlo Nesti tra le oltre 700 che ormai distinguono il Muretto – spiega – E infatti è presente, è visibile, fra l’altro accanto alla grande effigie di Giovanni Guareschi nella parte centrale. Se anche si fosse verificato un disguido, avremmo fatto rifirmare e apporre la piastrella; ma il problema non sussiste, perché è lì da cinque anni”.

Il noto giornalista sportivo si è detto amareggiato dal trattamento che Alassio gli avrebbe recentemente riservato e nella sua nota contestava l’assenza della piastrella da lui firmata dal celebre Muretto. “Da 48 anni sono frequentatore di Alassio – ha scritto Nesti – A un grande affetto, non ha mai fatto riscontro, purtroppo, lo stesso sentimento, da parte della località ligure. In quasi mezzo secolo, sono stato invitato una sola volta a una manifestazione pubblica… Nel 2007, come ‘risarcimento’ per questa scarsa considerazione, fui convocato in Comune dall’allora sindaco Melgrati, con la presenza di Berrino senior e Tomagnini senior, per firmare la mitica piastrella del Muretto. Ebbene: per 5 anni, persino di notte, con la pila elettrica, ho cercato questa piastrella, che, per me, rappresentava un grande motivo di orgoglio. Solo poche settimane fa, ho saputo che la piastrella non era stata mai fissata: era andata perduta”.

“E’ una sciocchezza, e Alassio invece vuole bene a Carlo Nesti – aggiunge Luisella Berrino – Probabilmente il caldo fa brutti scherzi. Bastava che venisse in galleria da me e avremmo constatato insieme la presenza della piastrella a suo nome. Ormai sembra che gli sfoghi fatti pubblicamente debbano per forza surclassare quelli privati”.

Il cronista sportivo ha anche stigmatizzato il trattamento ricevuto dalla security nella serata finale di Miss Muretto in piazza Partigiani. Nesti ha evocato un “assembramento pericolosissimo: giuria, invitati, e normali spettatori” all’ingresso della piazza allestita per l’evento ed ha riportato lo scontro con un addetto alla sicurezza: “Ho mostrato, ripetutamente, il biglietto d’invito, mentre l’energumeno minacciava: ‘Lei aspetti il suo turno, e non superi quella riga!’. A quel punto, ho esclamato: “State tranquilli: non solo non supero la riga, ma me ne vado!”. Ho abbandonato, saggiamente, la piazza, per evitare la rissa”.

Anche su questo punto replica Luisella Berrino: “In quel momento stavo passando sotto il nastro per entrare in piazza con alcune persone che erano con me, mentre nella confusione non l’ho riconosciuto subito. L’addetto alla sicurezza era semplicemente lì per chiudere il passaggio. Bastava che me lo dicesse e avrei provveduto. In ogni caso di lì a qualche minuto sarebbe arrivata una hostess per accompagnarlo al suo posto, come per tutti gli altri ospiti. Era solo questione di pochi minuti, quindi. Invece Nesti ha avuto una reazione improvvisa strillando, che ritengo ingiustificata”.

“Mi sono scusata dell’eventuale fatto e gliel’ho detto personalmente – riferisce – Ma davvero bastavano pochi minuti e sarebbe stato accompagnato al suo posto. Invece ha avuto un attacco di nervi agitando l’invito e se ne è andato. Rispondo a tutti con cortesia e credo che ci sia modo e modo nel reagire alle situazioni”.

Luisella Berrino interviene anche sul caso della foto pubblicata da un quotidiano locale e spacciata per un nudo di Beatrice Bertolino, l’alassina vincitrice di Miss Muretto. L’immagine si è scoperta essere una foto di Patrick Demarchelier, che risale al 1994 (quando la reginetta era ancora in fasce). “Chi se ne frega, è proprio una trovata di cattivo gusto” chiosa.