Cronaca

Albenga, braccianti stranieri sfruttati nelle campagne: 8 rinvii a giudizio e 5 patteggiamenti

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Albenga. Un’organizzazione che, secondo la Procura, aveva messo in piedi una vera e propria tratta che aveva portato in Italia un centinaio di immigrati con la promessa di un lavoro regolare quando, invece, l’intento era di sfruttarli con paghe minime e in nero.

I fatti risalgono al periodo che va dal 2006 al 2008, e hanno portato a otto rinvii a giudizio e cinque patteggiamenti per un’operazione denominata “Pay for Italy”, scattata nel febbraio 2009 e che aveva portato alla luce un gruppo che organizzava l’ingresso di braccianti extracomunitari in Italia, con tanto di richiesta nominativa di “nulla osta al lavoro subordinato stagionale a tempo determinato”. Una volta giunti ad Albenga, però, gli ignari stranieri avevano l’amara sorpresa: lavori sottopagati e in nero, con l’impossibilità di protestare.

Il giudice Giorgi ha rinviato a giudizio quattro cittadini marocchini e quattro imprenditori albenganesi: sono tre componenti della famiglia Mouchtari, Mohamed, Ahmed e Rahal e Mohamed El Ritab; con loro i fratelli Giuseppe e Donato Viola di Coasco, la moglie di Giuseppe, Rosalba Mocenigo e Fabio Fioravanti. I patteggiamenti: Laura Capello, un anno, 8 mesi e 8 mila euro di multa; Francesco Ascoli un anno, 10 mesi e 14 mila euro; Marisa Durante, un anno, 7 mesi, 20 giorni e 20 mila euro; Silvano Scola, un anno 10 mesi e 8 meila euro; Eugenio Tortello (Peagna di Ceriale) un anno, 10 mesi e 27 mila euro.