Cronaca

Nessun marchio “Dop” contraffatto nella feta venduta, fu errore di stampa: “Lidl” assolta

supermercato lidl

Savona. Nessuna volontà di ingannare i consumatori vendendo un prodotto con il marchio di denominazione d’origine contraffatto o addirittura nocivo per la salute, ma solo un banale errore di stampa. Si è chiuso con una sentenza di assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) il processo che vedeva a giudizio con l’accusa di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, il presidente del cda della “Lidl Italia”, Daniel Marasch, 35 anni, tedesco ma residente a Verona. A finire nel mirino della Forestale erano state alcune confezioni di feta greca che erano all’interno del punto vendita della catena tedesca di via Nizza a Savona.

Era il gennaio del 2011 e gli uomini della guardia forestale, durante un controllo, avevano sequestrato una quarantina di confezioni del formaggio greco della marca “Eridanous Original Greek Speciality” (che era già stata ritirata dagli scaffali) che, allora come oggi, si fregiava del marchio Dop. Dalle verifiche era emerso che quel marchio non era regolamentare quanto a colori e dimensioni (il logo previsto sull’etichetta inaftti era rosso invece che blu e le lettere gialle anzichè bianche) e per questo motivo scattò una sanzione.

Una multa di cinquemila euro contestata con un decreto penale di condanna emesso dal tribunale di Savona nei confronti del presidente del consiglio d’amministrazione di Lidl Italia, contro la quale i legali dell’azienda avevano presentato opposizione. Da lì il processo che si era aperto a palazzo di giustizia nei mesi scorsi e che oggi si è chiuso con l’assoluzione dell’imputato. E’ stato infatti accertato che quel marchio era irregolare per un banale errore di stampa.

I legali della catena di supermercati (gli avvocati Marco Casini di Crema e Fausto Capelli di Milano) avevano anche presentato una documentazione per certificare che il prodotto finito sotto sequestro (che infatti è tuttora in commercio) era “genuino” e meritevole del marchio “dop”. Era stata la stessa Lidl a riconoscere che c’era stato un errore in fase di stampa del marchio: ragione per la quale, quando venne sequestrata, la feta era in fase di ritiro per correggere il confezionamento.

Oggi in aula è stato sentito anche il produttore del formaggio, arrivato dalla Grecia, che ha confermato tutte le qualità della loro feta. l’imprenditore greco ha anche confermato che all’inizio del 2011 ci fu un errore nella fase di stampa delle confezioni: erano cambiate le regole per la stampa dei marchi a livello europeo, ma quei loghi furono stampati lo stesso secondo il vecchio standard.

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