Cronaca

Alassio, consiglio comunale “last minute” e a porte chiuse. La minoranza: “E questa sarebbe trasparenza?”

comune alassio

Alassio. Una maggioranza che non avrebbe rispetto dei suoi antagonisti politici rendendo difficile il compito di controllo sul suo operato, e ricorrendo alla convocazione “last minute” dei consigli comunali. E, per di più, a porte chiuse.

Questo il giudizio della minoranza alassina nei confronti dell’atteggiamento e dell’operato della giunta Avogadro che ha convocato il parlamentino cittadino per domani alle ore 12. “Come membri dell’opposizione – si legge in una nota firmata da Jan Casella (Sinistra Alassina), Angelo Galtieri (Insieme X) e Luca Villani (Lega Nord) – due settimane fa avevamo fatto richiesta di un consiglio comunale ad hoc per sentire la voce dell’amministrazione, in maniera ufficiale, sulle recenti vicende giudiziarie che hanno interessato fra gli altri, il vicesindaco. Questa mattina abbiamo preso atto per l’ennesima volta della mancanza di rispetto nei confronti dell’opposizione consiliare (che rappresenta il 63% dei votanti) e dei suoi rappresentanti, ricevendo la convocazione per il consiglio, con sole 24 ore di preavviso”.

“E’ curioso, che un’amministrazione che ha fatto e fa tutt’ora, di legalità e trasparenza le proprie bandiere, ostacoli il lavoro dei membri di opposizione (considerando che per chi lavora, e noi tutti lavoriamo, è difficoltoso organizzarsi con sole 24 ore di preavviso) – si legge ancora – Inoltre, la seduta consiliare si terrà, per volontà dell’amministrazione a porte chiuse, impedendo così ai cittadini di partecipare oltre che a negarne la ripresa televisiva e via web. Come capigruppo d’opposizione, non ci siamo mai comportati con spirito giustizialista o forcaiolo, c’aspettavamo quindi maggiore disponibilità al confronto democratico ed alla trasparenza, da parte del sindaco e del presidente del Consiglio Comunale e dell’amministrazione tutta”.

Le vicende giudiziarie cui fa riferimento la minoranza riguardano l”inchiesta piombata sul Comune di Alassio che vede nel mirino della Procura il vicesindaco Luigi Sibelli e consorte, il dipendente comunale Luigi Tezel, l’imprenditore Igor Boscione, un fotografo e un altro geometra. Tutti accusati di aver creato una mini-organizzazione dedita alla falsificazione di atti pubblici. Le accuse contestate sono: corruzione aggravata, turbativa d’asta, falso ideologico del privato in atto pubblico, falso ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità in atti amministrativi, abuso edilizio, violazione vincoli paesistici.