La crisi economica, che ha prosciugato le finanze familiari, e le poco invoglianti previsioni meteo, hanno spinto tanti italiani a rimanere a casa durante le festività pasquali.
Quest’anno rinuncerà a partire un milione di persone in più rispetto al 2011 e uno su due di coloro che non si metteranno in viaggio, secondo un’indagine commissionata da Federalberghi, dichiara di aver fatto questa scelta per motivi economici.
Per gli albergatori, la perdita di oltre il 10% di persone che passeranno Pasqua fuori casa significa un decremento del 4% del giro d’affari e costituisce un campanello d’allarme. Per chi resterà in Italia, nonostante il tempo incerto, sarà il mare la scelta privilegiata. Ma molto gettonate sono pure le città d’arte.
A Venezia rispetto allo scorso anno si registra una flessione nelle prenotazioni, ma nelle ultime ore, osserva Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione veneziana albergatori, sono aumentati gli arrivi di ospiti stranieri. Chi ha scelto Capri per festeggiare la Pasqua probabilmente resterà deluso. A Napoli e in Campania sono previsti temporali e per domani ci si attende un aumento dei venti e un peggioramento delle condizioni del mare con possibili difficoltà nei collegamenti nel golfo.
In tanti si accontenteranno dunque di soddisfare almeno il palato. Otto italiani su dieci, secondo la Coldiretti, pranzeranno a casa, propria o di parenti e amici. Cala la spesa al ristorante, scelto da 4 milioni di persone con un costo medio a testa di 40 euro e un totale di 172 milioni di euro, mentre aumentano del 3% le presenze nei più economici agriturismi dove, secondo Terranostra-Coldiretti, si stimano duecentomila presenze per le festività.
Nei menu di Pasqua l’agnello è presente in una tavola su tre, in calo rispetto agli anni passati, complice una crescente presa di coscienza sul piano etico dei consumatori che porta più persone a scegliere un menu vegan o vegetariano. Per molti sono immancabili le uova, consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali. “Con la crisi – sottolinea la Coldiretti – in quattro famiglie su dieci si è riscoperto il piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua, con un crollo del 10% negli acquisti dei prodotti industriali come colombe e uova di cioccolato”.