Cronaca

Assessore pietrese a giudizio per multa “sparita”: il processo è da rifare

Savona Tribunale

Savona. E’ da rifare il processo per presunto furto e tentata concussione contestati all’assessore alle finanze di Pietra Ligure, Mariangela Palazzo, per una multa della municipale (peraltro pagata) il cui verbale era sparito da un ufficio comunale. Questa mattina il Collegio dei Giudici di Savona, accogliendo l’eccezione della difesa dell’assessore (gli avvocati Maria Teresa Bergamaschi e Roberto Zibetti), hanno disposto la trasmissione degli atti al pm per un vizio formale.

Ad essere considerata nulla è stata la richiesta di rinvio a giudizio fatta a suo tempo dal pm Alberto Landolfi: secondo quanto emerso, infatti, il magistrato non avrebbe potuto formularla perché i difensori di Mariangela Palazzo avevano chiesto che l’indagata fosse interrogata, ma ciò non accadde. Di conseguenza la richiesta di rinvio a giudizio fu formulata senza che Mariangela Palazzo avesse la possibilità di essere ascoltata, e per questa ragione i giudici hanno invalidato quel provvedimento e tutti gli atti conseguenti (ovvero il decreto che dispone giudizio formulato dal gup e l’apertura del dibattimento in tribunale). Ora l’iter è tutto da rifare.

Le accuse contestate alla Palazzo avevano preso le mosse da un episodio del 2009, quando l´assessore venne multato da una vigilessa e, secondo l´accusa, protestò con il sindaco (il quale poi convocò anche il comandante della polizia municipale per chiarimenti). Dopo che la multa verbalizzata all´assessore sparì dall´ufficio (era il marzo del 2009) del suo collega con delega alla polizia municipale, di quella sparizione fu accusata proprio l’assessore Palazzo.

“Mariangela Palazzo ha regolarmente pagato la multa oggetto del giudizio (il bollettino di pagamento è stato depositato agli atti) e si è, invece, lamentata, come suo preciso dovere di assessore al bilancio ed in nome di numerosi cittadini che alla medesima si sono rivolti, della ritenuta irregolarità dell´operato di alcuni componenti del locale Comando di Polizia Municipale. Mai è stata chiesta alcuna cancellazione della multa” avevano osservato i legali della difesa.

“Quanto al del tutto presunto furto, dagli accertamenti da noi posti in essere è risultato che la documentazione inerente la multa contestata mai sarebbe stata formalmente trasmessa al Comune. Non solo dunque non risulta che quella documentazione si trovasse presso la sede comunale, dove sarebbe avvenuta la sottrazione, ma se lo fosse stata la ragioniera Palazzo, nella sua qualità di consigliere comunale, ne avrebbe avuto piena e gratuita disponibilità, senza avere alcun interesse ad impossessarsene furtivamente” avevano rimarcato gli avvocati Bergamaschi e Zibetti.