Politica

Alberto Viola (La Destra): “Un altro 25 Aprile di parte: vergognoso che il Comune appoggi Resistenza Antifascista”

Alberto Viola

Savona. A seguito delle polemiche concernenti il ricordo di Giuseppina Ghersi interviene, in risposta agli attacchi ricevuti dal suo partito via web e carta stampata, il segretario provinciale de La Destra Alberto Viola al fine di chiarire definitivamente il significato dell’iniziativa e la posizione del movimento politico.

“Se di per sè è vergognoso che un Comune appoggi un Comitato qual è quello per la ‘Resistenza Antifascista di Savona’ – attacca Viola – che opera espressamente azioni politiche contro chi si trova dall’altra parte, che usa un travagliato periodo della nostra storia per allargare dolorose distanze anziché rimuoverle, è certamente inqualificabile il comportamento di un sindaco che sceglie di favorire tutto questo salvo poi rimanere in silenzio quando le solite teste calde, allevate nel brodo del razzismo politico, combinano i soliti danni”.

“Berruti – prosegue il segretario provinciale de La Destra -, che sostiene di esser vessillifero politico di concetti quali ‘forza e onore’, si nasconde davanti allo sfregio dei manifesti riportanti l’immagine della piccola Giuseppina Ghersi e il reiterato accanirsi fisico con scritte ingiuriose sulla nostra sede. Lui e l’istituzione che guida rappresentano ufficialmente Savona. A lui spetterebbe il dovere di condannare simili gesti estremi senza che nessuno glielo faccia presente”.

“Non ci stupisce di certo l’atteggiamento dell’Anpi ma il silenzio di Berruti è davvero assordante. Si sa, chi tace acconsente – sottolinea Viola -. Ci domandiamo se l’adesivo ‘Savona Antifascista’ rinvenuto sui manifesti imbrattati e strappati di Giuseppina Ghersi sia riconducibile al Comitato per la Resistenza Antifascista appoggiato dal Comune di Berruti così come se la frase ‘Adesso facciamo sul serio’ pubblicata sul profilo Facebook dell’assessore Di Padova si riferisca a questi gesti”.

“Cosa che fa tristemente sorridere – prosegue – è che, al silenzio delle istituzioni, si senta in dovere d’intervenire, senza nomi e cognomi e perciò a mo’ di comitato politico anni ’70, la libreria Ubik di Savona, dichiarando che noi insulteremmo via internet Anpi e Comune. Siccome ogni computer connesso a internet è rintracciabile sarebbe d´uopo, prima di puntare il dito, sporgere regolare denuncia presso la Polizia Postale verificando chi realmente scrive tali ingiurie. A tal riguardo faccio presente che il direttivo provinciale del nostro partito sta vagliando l´ipotesi di querelare chiunque addossi al nostro movimento fatti o azioni che non ci riguardano. Siamo comunque soliti trattare coi padroni, non ci interessano i cani da guardia”.

Alberto Viola, inoltre, interviene “Circa l´intervento dell´ex senatore Pci Giovanni Urbani tra le colonne di un quotidiano locale che apre con l’immancabile attacco a Berlusconi quale rappresentazione di un male che qui centra quanto la presenza dei pinguini nel deserto del Sahara non posso non esprimere scoramento. Talvolta l’umanità dovrebbe supplire la ferocia dell’ideologia. Al di là della tragicità della vicenda di Giuseppina e delle migliaia di vittime non fasciste ma civili e perciò assolutamente innocenti che hanno trovato la morte in quello che ancora vorrebbero raccontarci esser stato un radioso periodo di riscatto per il nostro popolo, l´ex senatore non cita neppure di passata gli attacchi che in questi mesi ci siamo trovati a subire. Piuttosto rovescia copernicamente i fatti parlando di ‘manifesti che imbrattano via Paleocapa’ anziché imbrattati da misteriose mani, addittandoci quali fautori di un´aggressione ai valori della Resistenza quando l´unica richiesta che abbiamo avanzato è quella di far sì che anche le vittime dell´altra parte possano trovare eguale riconoscimento nelle istituzioni”.

“Per quanto concernono le deliranti considerazioni, da più parti giunte come attacco, sul concetto di revisionismo – insiste Viola – vorrei far presente che detta pratica è legata indissolubilmente alla storia quale scienza e non dottrina dogmatica. Se un ricercatore domani scoprisse che sul volto della salma di Lenin non c’è alcun pizzetto, se rinvenisse foto documentali che confermano questo oltrecché dichiarazioni e carte probanti, allora lo studioso avrebbe il dovere di correggere quello che, fino a quel momento, era un´inesattezza della storia. Per converso è casomai deprecabile il fenomeno del negazionismo che offre il macabro spettacolo di pseudostudiosi che vorrebbero nascondere, per l´appunto negare, tragedie dell´umanità quali l´olocausto, i gulag o le foibe”.

“Giungendo al termine mi spiace rilevare che, anche quest’anno, gli alfieri del giacobinismo della memoria a senso unico renderanno il 25 Aprile un giorno della vergogna anziché di unione per tutti i savonesi – dichiara Viola -. Noi continueremo a chiedere cittadinanza al ricordo di chi è, dal termine della guerra civile, volontariamente tenuto nascosto dai diktat liberticidi di chi non ha mai voluto fare i conti col proprio passato. Lo facciamo perché pensiamo d’essere italiani al pari di tutti, perché le troppe famiglie savonesi che fino ad oggi hanno dovuto piangere i propri cari nel silenzio possano al fine trovare un minimo conforto, perché vorremmo stringere la mano a chi sta dall’altra parte dimostrando che la nostra generazione alla guerra ha preferito una genuina pacificazione. La democrazia e la libertà all´imposizione totalitaria del pensiero”.

“Pertanto anche quest’anno il nostro 25 Aprile si celebrerà presso il cimitero militare di Altare – conclude il segretario provinciale de La Destra -. Un campo santo voluto dal generale Rri Farina all’ombra delle cui croci, di eguale misura e colore, riposano assieme partigiani e San Marco di Salò”.