Savona. “E’ stata davvero un’esperienza importante per confrontarci al nostro interno e con la società savonese, approfondendo temi fondamentali per individuare gli obiettivi sui cui lavorare a partire da domani”. E’ questo il commento di Claudio Strinati, Segretario cittadino del Pd Savona, al termine di “#Comunemente”, la conferenza programmatica del Partito Democratico savonese che si è tenuta nel fine settimana in città.
“Grande partecipazione di iscritti e simpatizzanti e numerose le presenze qualificanti di politici, dal presidente Burlando in poi, esperti, giornalisti e rappresentanti di associazioni di categoria, economiche e di volontariato, che hanno decretato il successo dell’iniziativa, testimoniando la necessità e l’utilità di un confronto aperto tra il principale partito di governo della città e della regione e chi sul territorio vive e opera”, si legge in una nota.
Un confronto che ha affrontato, sia nelle tavole rotonde, sia nei gruppi di lavoro, i temi dello sviluppo, del welfare e della democrazia, arrivando all’elaborazione di tre documenti finali che sono stati illustrati alla platea (ancora affollata ben oltre l’ora di pranzo, in attesa dell’intervento conclusivo del Sindaco Federico Berruti) e che verranno pubblicati a breve sul sito www.pdsavona.it
I vari rappresentanti del partito di centrosinistra hanno preso la parola su temi di grande attualità. “Il sostegno alle famiglie con servizi e assistenza alla persona deve andare di pari passo con lo sviluppo e la crescita, è un investimento sulla coesione sociale”, ha esordito Lorena Rambaudi, assessore regionale alle politiche sociali.
“Siamo un partito di governo e ci assumiamo la responsabilità di avere un progetto politico che incide sulla vita del Paese – ha sottolineato Rambaudi – Bene la politica di rigore, ma dobbiamo sollecitare maggiore attenzione al welfare, specie in un momento difficile come questo, in cui le famiglie si disgregano per le conseguenze della crisi economica. Non possiamo aspettare gli investimenti sul sociale che arriveranno nel momento in cui il Paese comincerà di nuovo a crescere. Le famiglie ne hanno bisogno adesso, nel momento in cui, come nella nostra provincia, 1.200 persone andranno o in cassa integrazione o in mobilità nelle prossime settimane. Dobbiamo lavorare per un federalismo solidale che porti a una maggiore equità tra territori, non possiamo tollerare un’Italia dove un cittadino ha più o meno servizi a seconda della zona in cui nasce. Occorre stabilire alcuni diritti esigibili che vengano assicurati ovunque”.
“Sviluppo, welfare e democrazia sono elementi correlati e indispensabili per costruire la crescita – concorda il segretario savonese Pd Livio Di Tullio – Il welfare favorisce la redistribuzione del reddito prodotto dallo sviluppo e crea le condizioni per una democrazia piena e compiuta. Democrazia che non può più essere basata sul capitalismo compassionevole e filantropico, che è un modello che non funziona. Il momento è molto difficile e la politica è più esposta alle critiche dei cittadini anche perché non redistribuisce più. Dobbiamo essere capaci di affrontare le situazioni difficili e riscoprire la forza dell’azione comune, dopo un lungo periodo in cui ha prevalso, fallendo, l’individualismo”.
“Più che di una ricetta si tratta di una riflessione comune che è utile dal momento che viviamo una fase difficile e profondamente diversa da quella conosciuta fino a qualche mese fa – aggiunge il sindaco di Savona, Federico Berruti – E’ una riflessione da cui trarremo indicazioni per lavorare concretamente attraverso l’azione amministrativa. Abiamo posto l’accento su concetti quali welfare, coesione sociale, crescita, lavoro, partecipazione attiva dei cittadini alla cosa pubblica. Non vogliamo una politica che si cala dall’alto. Ricongiungere i cittadini con l’interesse per la cosa pubblica è una pre-condizione per ridare forza alle istituzioni e alle azioni pubbliche. Dobbiamo convincere i cittadini che la politica ha ancora un ruolo che può essere anche più forte di quello dei poteri economici, e che è l’unica occasione affinchè gli interessi della gente comune possano diventare gli interessi che le istituzioni rappresentano”.





