Borghetto S. Spirito. Non sono in molti, qui, a ricordarsi di Roberto Cocco: c’è chi non lo incontrava da mesi, chi lo salutava appena, chi lo conosceva solo di vista. Questo perché il 65enne morto ieri sera nel rogo scoppiato nel proprio bilocale di via Roma, a Borghetto Santo Spirito, era piuttosto riservato.
A parlare di lui è il signor Alfredo, forse l’ultima persona che ha scambiato due parole con Roberto nel corso di una delle tante partite a carte a cui erano soliti sfidarsi nel bar “Commercio” sito a poca distanza dal luogo della tragedia.
“Era una persona molto riservata, uno che stava un po’ sulle sue – racconta Alfredo – Era sempre al bar in piazza insieme a me: una persona educata, sensibile, che non ho mai visto litigare con nessuno. Certo, forse si sentiva un po’ solo, ogni tanto beveva qualche bicchierino, ma era una persona buona. Ieri sera, intorno alle 23, ha lasciato il bar per andare a casa e farsi qualcosa da mangiare. Poi è successo quello che è successo”.
“Roberto aveva avuto qualche problema di salute, a breve avrebbe dovuto farsi ricoverare al Sert per curarsi un po’, ma non ha fatto in tempo – continua Alfredo – Spero solo che non abbia sofferto troppo: era asmatico, aveva infatti smesso di fumare qualche mese fa, ma era sempre in giro con la pompetta perché non respirava molto bene”.
“Per noi era uno di famiglia – dicono al bar “Commercio” – Arrivava qui la mattina, leggeva in continuazione i giornali, guardava un po’ di tv. Stava con noi praticamente tutto il giorno. Lo avevamo convinto a rivolgersi ad un centro specialistico per risolvere i suoi problemi ed era felice di iniziare a curarsi un po’. Era una persona mite, educatissima. Ci mancherà”.
“Aveva avuto qualche problema di salute – aggiunge una signora seduta al tavolino – Forse una cura sbagliata, fatto sta che era stato un mese in coma e, una volta guarito, si era ritrovato senza lavoro e in difficoltà. Ieri sera se n’è andato a casa contento, con la sua spesa in mano. ‘Vado a farmi le uova’ ci ha detto. E ora non c’è più”.
Anche la padrona di casa, che non lo incontrava da qualche tempo, questa mattina era con alcuni abitanti dello stabile che raccontano di aver visto la morte in faccia. C’è chi racconta di un fumo denso che li ha avvolti in pochbi minuti, chi resta in silenzio e lascia davanti al portone un mazzo di fuori in ricordo di chi non c’è più. “Ci siamo precipitati fuori dal palazzo e, quando sono sceso in strada, c’erano già carabinieri e vigili del fuoco. Ho visto il corpo dell’uomo deceduto, mi è dispiaciuto molto”, dice un testimone.
“Ho sentito qualcuno gridare aiuto – dice una signora che risiede nella palazzina di via Roma – Mio marito ha provato a salire ma c’era un gran fumo, non c’era luce, ed è dovuto scendere, a causa dell’aria irrespirabile. Poi sono arrivati i soccorsi”.















