Cengio. Almeno quattro mesi di lavoro per ripristinare la viabilitò della Sp 339 tra Cengio e Saliceto, dove la frana paralizza il collegamento interregionale. Ora, però, è la fase burocratica che rappresenta il primo scoglio: pochi i soldi a disposizione della Provincia, elevato il costo dell’intervento che si aggira intorno al milione di euro.
“Saranno decisivi i finanziamenti della Regione – conferma il sindaco di Cengio, Ezio Billia – Quello che ci preoccupa è la tempistica, perché è una grave difficoltà per il traffico pendolare e per l’economia in genere della nostra zona. Un disagio sia per i lavoratori che per gli operatori commerciali”.
Se la Regione contribuisce per la metà dell’importo, il cantiere potrebbe partire per 20 giorni. Venerdì prossimo gli esponenti della Provincia effettueranno un nuovo sopralluogo, a breve, poi, l’incontro in Regione con l’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita.
Ora si valuta la viabilità alternativa e anche questo aspetto è complesso. C’è in discussione il tracciato che costeggia il fiume e attraverso le aree ex Acna sbuca a Pian Rocchetta. Ma l’ostacolo è rappresentato dalle autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente, che potrebbero arrivare con ritardo.
“Stiamo valutando le soluzioni alternative, tutte le soluzioni – afferma il sindaco Billia – ma le risorse sono poche e quelle che utilizzeremo per la via alternativa saranno soldi sottratti all’intervento principali. In ogni caso il bypass viario riguarderà soltanto il traffico leggero. Stiamo considerando il passaggio sia interno sia esterno al muraglione delle ex aree Acna”.