Sale a cinque il numero delle vittime dopo la tragedia di Costa Concordia che ha fatto naufragio venerdì sera davanti all’Isola del Giglio diretta a Savona.
La Guardia Costiera, ha annunciato il ritrovamento di due anziani morti a bordo della nave, ritrovati nella zona vicina alla sala ristorante in una parte della nave totalmente sommersa dall’acqua. A quanto si apprende, i due anziani avevano indosso i giubbotti di salvataggio. Si tratterebbe di due uomini.
Prosegue senza sosta il lavoro dei soccorritori per salvare i sopravvissuti ancora in mare. Oltre ai due anziani le altre tre vittime vittime sono due turisti francesi, Francis Servel e Jean Pierre Micheaud, ed un marinaio peruviano, Thomas Alberto Costilla Mendoza, deceduti, secondo una prima ricognizione dei corpi da parte del medico legale, per annegamento.
Secondo le ultime verifiche il numero dei dispersi, tra equipaggio e passeggeri è sceso a 15.
Due passeggeri coreani, sposi 28enni in viaggio di nozze, sono stati salvati nella notte. Hye Jim Jeong e Kideok Han erano rimasti intrappolati in una cabina, all’ottavo ponte, e sono rimasti chiusi lì, senza riuscire a scappare come molti degli altri passeggeri. I due, messi in salvo, hanno raccontato di aver urlato a lungo, senza riuscire a farsi sentire.
In mattinata è stata tratta in salvo una terza persona, il commissario capo di bordo Marrico Gianpetroni, trovato in una cabina sul ponte 3. Complessa e spettacolare l’operazione di salvataggio. Gianpetroni, ferito a una gamba, è stato caricato su una barella, opportunamente immobilizzato, e a sua volta caricato su un elicottero direttamente dalla nave con un verricello per essere trasportato all’ospedale di Grosseto.
“La scatola nera ci dovrà dire delle manovre che sono state fatte dalla nave prima dell’ incidente e subito dopo”. Lo ha detto il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio parlando con i giornalisti. “Stiamo valutando le eventuali responsabilità di altre persone che potevano essere responsabili di questa manovra così azzardata – ha aggiunto -. Aspettiamo una relazione della Capitaneria di porto di Livorno che in questa circostanza è stata precisa, puntuale e molto efficiente”.
“E’ stata una manovra di emergenza, avvicinarsi così tanto alla costa è stato l’unico modo per evitare che la nave affondasse in mare aperto”. E’ la versione del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, condotto ieri sera nel carcere di Grosseto, insieme al primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio, con le accuse di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo.





