Cronaca

Disastro Concordia, i crocieristi non hanno paura: “E’ stato errore umano, compagnia sicura”

Savona. Un minuto di silenzio per le vittime del naufragio della Costa Concordia. Subito dopo, però, quel pensiero viene scacciato dalla mente e prevale la fiducia: nella compagnia di navigazione, nel suo equipaggio, e, ovviamente, nel fato.

I crocieristi arrivati oggi a Savona a bordo della Costa Serena, la gemella della Concordia affondata, percorrendo lo stesso identico itinerario del viaggio in mare più sfortunato degli ultimi decenni, non mostrano tentennamenti e giurano fedeltà alla Costa Crociere. Partecipazione al lutto e sgomento per la tragedia, questo sì, ma l’idea di un funesto “bis” sembra non averli minimamente sfiorati.

“Sono sbarcata ora, siamo stati benissimo, con un servizio di sicurezza eccezionale, un capo commissario formidabile a bordo, il quale ci ha assitito in tutto, ci ha confortati e ci ha fatti arrivare qui, per la gioia dei nostri cari rimasti a casa e che erano piuttosto tesi – si affretta a dichiarare una pimpante passeggera – Abbiamo accolto la notizia con profonda tristezza, ma non abbiamo avuto paura. Ho pensato al capo commissario di bordo Marrico Giampetroni che è stato poi salvato: l’ho conosciuto nel corso di un viaggio, una persona squisita”.

“Mi sento tranquilla, siamo crocieristi da sempre, per me questa è la vacanza migliore – aggiunge un’altra passeggera delle “Serena” – L’equipaggioe il personale della nave ci hanno tranquillizzato e hanno fatto di tutto per metterci a nostro agio nonostante le brutte notizie. Guardi, imbarcherei di nuovo il bagaglio: magari ad aprile, chissà. La Costa è la Costa”.

“E’ andata bene – conferma un turista francese – Siamo rimasti scossi, ma non abbiamo avuto timore, faremo altre crociere. Fra 3 o 4 mesi, perchè no”. “Non credo che viaggiare sulla Costa sia insicuro: anzi, lo rifarò. Abbiamo vissuto ovviamente un momento brutto, come tutti, pensando ai passeggeri morti. Ma questo non mi fa perdere la fiducia nella compagnia”, fa da eco un altro crocierista convinto.

Eppure, la cronaca ci parla di un passeggero che, quasi all’altezza dell’isola del Giglio, è stato colto da malore, forse per l’emozione. “Mi creda: il viaggio è stato perfetto – dicono alcuni italiani appena sbarcati – Quello che è accaduto alla Concordia è dovuto ad un errore umano, non credo che accadrà più. Il comandante della nave è stato ‘leggero’, uno sbaglio imperdonabile per chi è al timone di una nave così grossa. Personalmente dormivo quando siamo passati davanti al Giglio”.

“Siamo di Pavia. La crociera è andata bene, mare tranquillo, nessun problema riscontrato. In passato abbiamo avuto un’esperienza un po’ negativa a bordo della Costa Europa che s’è scontrata leggermente contro la banchina di un porto: in quel caso, l’equipaggio si è prodigato a farci scendere dalla nave e la compagnia ci ha pagato il viaggio di ritorno in aereo: organizzazione comunque splendia. Ci fidiamo della Costa”.

“Sono della provincia di Ragusa e mi sono imbarcata a Civitavecchia con una certa malinconia pensando agli altri crocieristi che sono partiti da qua come me pensando di iniziare una bella vacanza. Penso comunque che per un errore umano non può pagare un’intera compagnia che investe sul turismo internazionale. Pe rla superficialità di qualcuno non possono pagare tutti”.

Stessi umori anche tra i crocieristi che oggi s’imbarcano per un viaggio nel Mediterraneo che toccherà varie tappe, da Tenerife a Barcellona, al Marocco. “Siamo sempre in crociera, abbiamo fiducia nella Costa, sono professionisti – dice un passeggero in arrivo da Ischia – Adesso bisogna dare fiducia a questa società. Il comandante ha sbagliato perchè è andato troppo sottocosta. Da isolano posso dire che quella del saluto è una pratica abbastanza comune, succede anche davanti ad Ischia”.

Pensare a rinunciare alla crociera? Macché. “Cos’ho pensato quando ho saputo della Concordia? Che è stato u disastro. Ma non ho mai valutato la possibilità di rinunciare alla vacanza”, dice una ragazza. “L’anno scorso eravamo sulla Concordia – interviene una coppia – Ci fidiamo ciecamente della Costa. Peccato solo che a bordo non tutto l’equipaggio parli italiano e che a volte sia difficile farsi capire”.