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Albenga, Fli: “Un gemellaggio con Auschwitz per dimenticare il post razzista”

Albenga torre civica

Albenga. Un gemellaggio con Auschwitz e l’ampliamento della consulta comunale del volontariato ed associazionismo per arrivare all’istituzione di una consulta stranieri “dove, in un ambito di rispetto e tolleranza, lo scambio di provenienze e culture differenti deve rappresentare un aspetto fondamentale della vita democratica e della civile convivenza”.

La proposta, scritta nero su bianco, è del Fli ingauno che vuole in questo modo mettere una pietra sopra al caso del post razzista, a firma del consigliere comunale leghista Mauro Aicardi, che “spediva” gli immigrati ai forni crematori. Rimane la condanna per il “vergognoso commento”, scrivono gli appartenenti del Fli, così come la richiesta di dimissioni e la fiducia nel lavoro della Procura (che indaga per istigazione all’odio razziale) ma Albenga deve andare avanti.

Di qui la richiesta al sindaco albenganese: “Siamo convinti che sui valori fondamentali dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti inviolabili dell’individuo a prescindere da sesso, razza, lingua e religione siamo tutti dalla stessa parte, senza se e senza ma e quindi invitiamo il sindaco signora Rosalia Guarnieri a farsi promotrice, già dal prossimo consiglio comunale, del gemellaggio con Auschwitz per testimoniare chiaramente e tramandare alle generazioni future che la città non dimenticherà mai un vergognoso passato che mai più deve ritornare”.

“Siamo sicuri – si legge ancora nella nota Fli a firma di Antonella Garavello – che Albenga sa e può accogliere assicurando il rispetto delle leggi e delle regole in un bilanciamento di diritti e doveri. Il dialogo e l’ascolto reciproco costituiscono i presupposti imprescindibili per l’accettazione ed il rispetto della legalità e la base della partecipazione attiva, diretta o indiretta, nelle nostre istituzioni attraverso un nuovo concetto di cittadinanza. In quest’ottica rilanciamo per ciò l’idea di un ampliamento della consulta comunale del volontariato ed associazionismo per arrivare all’istituzione di una consulta stranieri dove, in un ambito di rispetto e tolleranza, lo scambio di provenienze e culture differenti deve rappresentare un aspetto fondamentale della vita democratica e della civile convivenza”.