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Discarica di inerti, incontro a Campochiesa: “I rischi di un progetto da bocciare”

Albenga. Una valutazione di impatto ambientale che rileva carenze documentali, la necessità di maggiori approfondimenti relativi alle conseguenze sul territorio e che mette in guardia dal rischio di inquinamento del suolo e sottosuolo di un intervento definito “critico per l’ambiente”.

E’ quella risalente al 21 aprile 2009, a pochi mesi dalla presentazione da parte della Samoter srl del progetto per la discarica di inerti a Campochiesa d’Albenga e delle relative osservazioni del Wwf poste all’attenzione della Regione Liguria. “Un parere vincolante, che avrebbe dovuto mettere la parola fine ad un piano nocivo, da molti punti di vista”, dicono in coro Franco Stalla, membro dell’associazione ambientalista, e Christian Abbondanza della Casa della Legalità, fra i relatori dell’incontro ad hoc organizzato ieri sera presso le Opere parrocchiali San Giovanni Bosco.

Una sessantina di persone in tutto per un progetto che interessa un’intera comunità e la presenza di forze dell’ordine, in borghese e in divisa, a vigilare su una serata in una piccola frazione di provincia che nasconderebbe grandi interessi, e non sempre leciti. La discarica prevista in regione Morteo non convince: per eventuali rischi ambientali connessi e per scenari foschi che avvolgerebbero la società che ha presentato il piano. La Samoter Srl fa infatti capo a Rita Fazzari, nota per aver abitato nella villa dell’omonima famiglia all’interno della altrettanto omonima cava di Borghetto Santo Spirito: il fabbricato in quello che era stato battezzato il “cimitero dei veleni” l’anno scorso è stato colpito da un’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Santiago Vacca.

“C’è chi vuole costruire qui una discarica di inerti da 800 mila metri cubi con la pretesa di farci credere che non vi possano essere conseguenze per il territorio e la salute di tutti noi – dice Stalla – La realtà è che quando si parla di inerti non si intendono solo mattoni o calcinacci: anche i fanghi di lavorazione fanno parte di quella categoria, e certamente non sono innocui. E non parliamo del conseguente inquinamento dovuto all”andirivieni’ di camion per le nostre strade di campagna: si calcola il passaggio di almeno 40 tir al giorno per 80 viaggi tra l’andata e il ritorno, per almeno otto anni. Senza parlare di polveri e inquinamento acustico”.

L’orientamento dell’esecutivo guidato da Rosy Guarnieri prevede però che l’opera vada in porto e anzi, per agevolarne la costruzione, il Comune ha dichiarato l’utilità pubblica della strada vicinale, parallela a quella che attraversa il borgo della frazione. “C’è da chiedersi perché queste amministrazioni, quella precedente come l’attuale, siano chine davanti a certi interessi di certe società quantomeno discusse come la Samoter – dice Christian Abbondanza della Casa della Legalità che ricostruisce parentele e interessi della famiglia Fazzari – Una famiglia che dobbiamo avere il coraggio di definire ‘ndranghetista, senza mezzi termini, perché così risulta dagli atti dell’Antimafia. Le sue società, come la Samoter, sono state create quando già riciclavano i proventi delle attività illecite che caratterizzavano i loro affari già negli anni Ottanta, tra cui l’interramento illecito di rifiuti nocivi nella vecchia cava di Borghetto Santo Spirito, per poi imparentarsi con Carmelo Gullace della cosca Raso-Gullace-Albanese. Gli occhi di questi soggetti sono puntati ora su Campochiesa. Bisogna non solo bloccarli ma far sentire loro il più totale disprezzo, isolarli, far sì che venga aggredito il loro patrimonio e le relatà che hanno creato”.

A fine serata il Comitato di Campochiesa ha deciso di scrivere una lettera indirizzata al sindaco Guarnieri: la richiesta è di un incontro sul tema per spiegare nei particolari un progetto che qui sembrano in molti a non aver ancora decifrato.