Noli. Ha fatto un’inversione a “u” in piena Aurelia, ha travolto una ragazza che transitava a bordo di uno scooter, e poi è fuggito nel tentativo di far perdere le tracce di sè. E’ però andata male a questo “furbetto del volante” incastrato da quattro testimoni che hanno assistito attoniti alla manovra “indecente” e al conseguente incidente, e che hanno avuto la prontezza di memorizzare la targa della macchina impazzita.
I fatti risalgono al 19 agosto scorso, intorno a mezzanotte, a Noli. Una Renault Clio, il cui proprietario risulta essere Valentino P., 40 anni, di Alessandria, sfreccia lungo l’Aurelia per poi invertire improvvisamente il senso di marcia e fare inversione. In quel momento, sopraggiunge un motoveicolo guidato da Nicoletta P., 24 anni, di Cuneo, che non riesce a frenare in tempo e finisce contro il mezzo a quattro ruote. La ragazza cade a terra, viene soccorsa da chi ha assistito all’incidente – da tutti, tranne che dal responsabile che si dà alla fuga – e viene portata in ospedale dove risulta guaribile in 7 giorni.
Di qui partono gli accertamenti della Polizia Stradale di Finale Ligure, in collaborazione con i colleghi di Alessandria, che, grazie alle testimonianze di quattro persone, riescono a risalire al proprietario della Renault Clio. Velentino P., però, nega tutto: ammette di essere stato in Riviera in quei giorni ma non di aver provocato il sinistro. La sua parola contro quella di quattro testimoni e contro una targa segnata nero su bianco subito dopo il fatto.
L’automobilista viene così denunciato per fuga a seguito di incidente con danni a persona e omissione di soccorso: per la prima accusa, rischia la reclusione da 6 mesi a tre anni e la sospensione della patente da 1 a 3 anni; per l’omissione, invece, si parla di reclusione da 1 a 3 anni e di sospensione della patente da 1 a 5 anni.
“Ringraziamo i cittadini – tiene a sottolineare Gianfranco Crocco, comandante della polizia stradale di Savona – Il loro aiuto è stato fondamentale per un caso del genere. Vi sono altri episodi simili che non riescono ad arrivare ad una soluzione perché non vi sono o non si trovano i testimoni. Pensiamo al caso di Giorgio Frezzati, l’orologiaio di Savona travolto mesi fa da un’auto pirata a Savona: purtroppo l’autore di quel reato rimane a tutt’oggi impunito”.