Savona. Nel febbraio del 2009 aveva “adescato” un pensionato di 88 anni, che era tranquillamente seduto sopra una panchina in piazza del Popolo, proponendogli un incontro a “luci rosse” a pagamento. L’arzillo anziano (ora deceduto) aveva accettato ed aveva condotto la donna, Annarita A., 40 anni, a casa sua, dove i due avevano “consumato” un rapporto. Al momento di pagare per la prestazione però l’anziano si era accorto di essere senza portafoglio: non collegando che la ladra fosse proprio la donna che gli aveva fatto vivere attimi “bollenti”, aveva risolto il problema pagandola con un assegno da 50 euro.
Proprio l’assegno aveva tradito la ladra-lucciola: quando l’aveva incassato in banca infatti aveva anche fatto un prelievo al bancomat (il codice era nel portafoglio) ed era stata immortalata dalle telecamere. Dai documenti presentati per il ritiro dei soldi allo sportello si era così arrivati ad identificare la donna che era stata così rinviata a giudizio. Questa mattina, in tribunale, è stata condannata a due anni di reclusione per furto aggravato e per l’indebito utilizzo del bancomat. In totale la donna per la sua prestazione sessuale aveva incassato 700 euro: oltre all’assegno, aveva ritirato infatti 500 euro con la carta magnetica ed incassato anche 150 euro dalla vendita di un anello d’oro, rubato sempre a casa dell’anziano.