Savona. L’iniziativa di una gara non competitiva di pesca per i bambini diabetici insulino-dipendenti, organizzata dall’associazione Molo Miramare, con il patrocinio del Comune di Savona e dell’Asl2, fa subito discutere.
Tra i primi a sollevare la questione sulla sua eticità c’è l’Enpa di Savona, che si dichiara fortemente contraria. “Crediamo che non si rispetti ed aiuti il mare insegnando ai giovani a preparare ami ed impalare esche o conoscere il pesce solo per ucciderlo per divertimento – affermano i portavoce dell’Enpa -. Sarebbe meglio raccontargli invece la verità: il mare sta morendo per troppa pesca ed inquinamento ed è urgente catturare e mangiare meno pesce e lasciare vivere gli animali marini, semplicemente osservandoli”.
“Tutti gli organismi scientifici internazionali (Fao, Worldwatch Institute e Unione Europea) avvertono che il pescato continua a diminuire, con animali catturati sempre più giovani e la riduzione del 75% degli stock di pesca delle 550 specie pescate – spiegano -. Tra i cosiddetti popoli selvaggi ci si scusa, con apposite cerimonie, con lo spirito dell’animale che si è ucciso solo ed esclusivamente per mangiarlo. Noi civili inventiamo gare per premiare chi lancia più distante il corpo rinsecchito di un pesce, uccidiamo animali solo per divertimento e poi esponiamo i trofei nel salotto buono, o ci facciamo fotografare con l’esemplare da record appena pescato. Ed insegniamo ai giovani ad essere uguali a noi nello scempio delle creature del mare”.
A rafforzare le argomentazioni con le quali l’Enpa prova a far riflettere sulla questione, c’è la testimonianza di uno dei volontari della Protezione Animali savonese. “Sono affetto da diabete insulino-dipendente da 33 anni – dichiara – e comprendo quindi alla perfezione, per averlo vissuto, il dramma di questi giovani. Ma con una buona cura ed una dieta vegetariana rispettosa degli animali del mare e della terra sono finora riuscito ad evitare l’inizio delle pericolose complicanze che caratterizzano questa grave malattia”.
