Albenga. Individuato, arrestato, scarcerato dal gip pochi giorni dopo il fermo ed ora di nuovo in manette su disposizione del Tribunale del Riesame di Genova. Non si è goduto a lungo la libertà Abdellah Maait, il marocchino di 26 anni, irregolare sul territorio italiano, che era finito in manette a metà marzo perché ritenuto il responsabile dell’attentato incendiario che, pochi giorni prima, aveva completamente distrutto il chiosco di piazza Petrarca, uno dei locali storici di Albenga.
Allora il gip aveva parlato della mancanza di gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane tali da giustificare la custodia cautelare in carcere. Il caso è arrivato però al Tribunale del Riesame di Genova che ne ha ordinato l’immediato ri-arresto. L’uomo è stato individuato ieri sera, intorno alle 20, dai carabinieri di Albenga in piazza del Popolo, proprio a due passi dal chiosco cui il 26enne avrebbe dato fuoco il 2 marzo scorso.
Abdellah Maait aveva raccontato di essere stato tutta la sera da alcuni parenti a Leca D’Albenga e, dunque, di essere innocente. Due ragazze lo avevano però visto nei pressi del locale proprio la sera dell’attentato e lo avevano riconosciuto dalle foto segnaletiche mostrate dai carabinieri che avevano selezionato alcuni “volti noti” fra i nordafricani della zona che frequentavano anche il chiosco. Quelle prove, giudicate insufficienti in un primo momento, sono state giudicate convincenti dal Riesame. E il 26enne è tornato in carcere. Ora, Beppe Zerlotin, il proprietario del locale, molto conosciuto ad Albenga, può dare un volto e un nome a chi avrebbe preso di mira la sua attività.
