Anche Cobas Scuola Savona invitano a partecipare alla manifestazione nazionale per bloccare quella che viene definita la “Finanziaria-massacro” e i tagli nella scuola, convocata dai Cobas e dalla Usb per il 5 giugno a Roma (P.della Repubblica ore 15), oltre ai due giorni di sciopero nazionale della scuola durante lo svolgimento degli scrutini convocati per il 14 e 15 Giugno.
“Lo sciopero – si legge in un comunicato – è convocato: per la cancellazione del taglio di 41 mila posti di lavoro di docenti ed ATA; contro il licenziamento dei precari (docenti ed ATA) e per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari; per il ritiro della “riforma” delle superiori, delle proposta di legge Aprea e Goisis e del decreto Brunetta; contro il maestro unico, l’attacco al tempo pieno nella scuola primaria e la dequalificazione della scuola dell’infanzia; contro il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici e degli scatti “di anzianità” nella scuola, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile; per significativi investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti”.
“Nel prossimo anno scolastico – si legge ancora – spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli ATA, con una espulsione di massa dei precari. Dopo i massicci tagli già operati questo anno e la catastrofica “riforma delle superiori”, Tremonti-Gelmini accelerano la distruzione della scuola pubblica. E come se non bastasse, il governo ha varato una Manovra Finanziaria che colpisce in particolare i/le lavoratori/trici del pubblico impiego e ancor più quelli/le della scuola. Nella scuola, come in tutto il P.I. verranno bloccati i contratti per tre anni e poiché, secondo l’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio di oltre il 6%, 4 milioni di lavoratori/trici subiranno un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro; nella scuola si avrà il blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che, secondo Italia Oggi, provocherà una perdita di stipendio tra i 1500 e i 3000 euro su base annua, con effetti a cascata anche su trattamento di fine rapporto e pensione; per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre per i dipendenti pubblici (naturalmente scuola compresa) la liquidazione verrà diluita in tre anni. Per questo è decisiva la riuscita della manifestazione nazionale”.