Economia

Varazze, cassa integrazione alla Cartiera: preoccupazione di Fisascat Cisl e Slc Cgil

cartiera varazze

Varazze. Le segreterie territoriali di Fisascat Cisl e Slc Cgil hanno espresso le loro preoccupazioni, a distanza di circa sei anni dalla messa in liquidazione dello stabilimento e l’affitto dello stesso da parte dell’attuale direzione e dopo un lungo periodo di attività e produzione continuativa, sul futuro della Cartiera Verde di Varazze.

“Nei giorni scorsi nell’ambito di un incontro urgente tenutosi presso l’Unione Industriali di Savona, la Direzione Aziendale, a fronte di una grave crisi di mercato determinata da un aumento del costo delle materie prime in presenza di una marcata contrazione dei prezzi di vendita del prodotto finito causata da una aggressiva concorrenza mondiale, ha aperto ufficialmente una procedura di Cassa Integrazione Ordinaria a zero ore per 60 lavoratori (su 64 dipendenti) con la necessità di avviare la sospensione dal lavoro a partire dal 1° marzo per un periodo iniziale di 3 mesi” spiegano il segretario della Fisascat Cisl Simone Pesce e quello della Slc Cgil Denise Rosa.

“Nei prossimi giorni si terranno le assemblee dei lavoratori ma ciò che preoccupa maggiormente il sindacato non è tanto il periodo di cassa integrazione, che nello scenario generale di crisi non sorprende più di tanto, bensì il persistere da troppo tempo di problematiche amministrativo/burocratiche legate alla procedura concorsuale che hanno impedito di fatto l’acquisto definitivo dello stabilimento nonché investimenti che avrebbero permesso un miglioramento della qualità ed una diversificazione della produzione in grado forse di attutire l’effetto delle difficoltà di mercato” spiegano ancora Pesce e Rosa.

“L’impegno che da anni le organizzazioni sindacali ed i lavoratori profondono per la salvaguardia del sito produttivo sul territorio non ha ancora determinato una soluzione definitiva al problema rischiando, se le amministrazioni, gli enti ed i soggetti competenti non interverranno tempestivamente, di compromettere definitivamente la situazione facendo perdere 70 posti di lavoro in una provincia già di per sé martoriata dalla crisi” concludono i rappresentanti di Fisascat Cisl e Slc Cgil.