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Vado, ampliamento centrale: il Comune deposita il ricorso al Tar

Tirreno Power Vado Ligure

[thumb:303:l]Vado L. Prosegue la battaglia del Comune di Vado Ligure contro l’ampliamento della centrale elettrica Tirreno Power. Questa mattina, a Roma, i legali che rappresentano l’amministrazione comunale vadese, gli avvocati Daniele Granara e Federico Tedeschini, depositeranno il ricorso al Tar del Lazio. La richiesta del Comune è ovviamente quella di impedire la costruzione di un ulteriore gruppo a carbone da 460 Mw nella centrale di Vado. Quello su cui fa leva il ricorso, presentato contro il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e contro quello per i beni e le attività culturali, è che il ministro Stefania Prestigiacomo ha firmato il via libera all’ampliamento ignorando il parere contrario della Regione Liguria. “Politicamente si parla tanto di federalismo – spiega l’assessore all’urbanistica, commercio e turismo del Comune di Vado, Enrico Illarcio -, ma poi nella pratica avviene tutto il contrario. Come è successo per la decisione dell’ampliamento della centrale Tirreno Power: le volontà espresse a livello locale sono state scavalcate dal Governo centrale”.

Nelle venticinque pagine della documentazione presentata al Tribunale Amministrativo del Lazio si sottolinea quindi come, nonostante il parere negativo della Regione, oltre che delle amministrazioni locali, il Ministero abbia approvato la delibera. Secondo i legali il Governo avrebbe dovuto lasciare decidere la Liguria o, almeno, agire d’intesa con essa visto che, in questa situazione, “non vi è dubbio che la competenza normativa spetta alla Regione”. Nel ricorso sono stati inseriti anche numerosi richiami ai fattori ambientali. Oltre a tutte le controindicazoni legate alla salute e all’inquinamento prodotto dalla centrale il Comune di Vado sottolinea che il territorio su cui verrebbe ampliato lo stabilimento Tirreno Power è un Sic, ovvero un sito di interesse comunitario, riconosciuto dalla Comunità Europea. L’area è infatti occupata dalla “zona umida del Rio Solcasso” e pertanto è un ambiente che andrebbe tutelato. “Siamo convinti che non sia un’opera da fare nel nostro territorio soprattutto tenendo conto del fatto che la Liguria produce anche più energia del dovuto. Non si può non considerare che a Vado la percentuale di morti causate del cancro è più alta del 18% rispetto alla media nazionale” ha aggiunto l’assessore Illarcio che ha proseguito: “Aggiungere un gruppo senza avere delle garanzie, come mi pare evidente succederebbe, non mi sembra giusto”.

“Credo che ci vorrebbe uno studio serio, che duri almeno un anno, su aria, acqua e terra e allora poi si potrebbe iniziare a discutere dell’ampliamento e degli effetti della centrale. Credo che ormai tutti sappiano che manca un controllo serio anche sulle polveri sottili. Quello che noi auspichiamo e che il ricorso venga accolto e che ci venga data ragione. A quel punto si avrebbe la possibilità di ridiscutere completamente il discorso dell’ampliamento e anzi si potrebbe pensare alla rimodernizzazzione dei gruppi uno e due” ha concluso Enrico Illarcio.

L’amministrazione comunale vadese, fiduciosa, attende quindi che la giustizia faccia il suo corso e che il Tar si esprima in merito alla vicenda. Il ricorso è stato notificato anche, oltre ai Ministeri dell’ambiente e dei beni culturali, anche al Ministero dello sviluppo economico, alla Tirreno Power, alla Regione Liguria e al Comune di Quiliano. La battaglia del Comune di Vado per la tutela del suo territorio non si ferma comunque al discorso Tirreno Power. La prossima settimana infatti il sindaco Caviglia e l’assessore Illarcio saranno a Milano per incontrare l’avvocato Villata che si sta occupando del ricorso che verrà presentato contro la realizzazione della piattaforma Maersk.