Politica

Presenzialisti e fannulloni: la pagella dei parlamentari Orsi e Zunino

Franco Orsi (Pdl) e Massimo Zunino (Pd)

[thumb:6735:l]Provincia. Massimo Zunino “presenzialista”, Franco Orsi “fannullone”. E’ la pagella del primo anno della XVI legislatura per i due parlamentari savonesi secondo il rapporto curato dall’Osservatorio Civico dul Parlamento Italiano e promosso da tre associazioni: Cittadinanzattiva, Controllo Cittadino e Openpolis.

L’esponente del Pdl, Franco Orsi, che è stato appena eletto anche sindaco di Albisola, è annoverato tra i senatori meno attivi, con un “indice di attività” pari all’1,19. Di poco superiore quello del deputato Massimo Zunino (1,32) che però registra soltanto l’1% di assenze ingiustificate ed è quindi classificato come “presenzialista”.

In realtà sono diverse le variabili tenute in considerazione dall’Osservatorio e, a ben vedere, la differenza tra i due parlamentari savonesi non è così smaccata. Orsi totalizza un 5% di assenze ingiustificate, poco più del suo collega del Pd, mentre l’indice di attività che separa i due è irrisorio (13 punti decimali) se paragonato ai parlamentari in testa alla classifica dell’attivismo: Angela Napoli del Pdl, eletta in Calabria, titolare del record alla Camera, o Donatella Poretti del Pd, eletta in Puglia, capoclasse del Senato (entrambe con un indice pari a 10). Quanto alla percentuale di presenza alle votazioni, Zunino vanta un 99%, mentre Orsi registra un 89%.

L’indice di attività analizza il grado di “coinvolgimento” dei rappresentanti politici nei processi legislativi del Parlamento. Il valore misura quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto, quante volte è stato relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto nel dibattito in assemblea e quante volte lo ha fatto in commissione. Gli atti analizzati includono: disegno di legge, mozione, interpellanza, interrogazione a risposta orale, interrogazione a risposta scritta, risoluzione in assemblea, risoluzione in commissione, risoluzione conclusiva, ordine del giorno in assemblea e ordine del giorno in commissione. L’indice di attività può oscillare tra un massimo di 10 (che viene calcolato sull’attività complessiva del parlamentare più attivo) e un minimo di 0.

Se si amplia il discorso ai parlamentari eletti in Liguria, Sandro Biasotti, deputato, fa compagnia al collega di partito Orsi e anzi lo supera per “inoperosità”: secondo il rapporto ha un indice di attività di 0,56. I più attivi tra gli eletti in Liguria risultano invece Luigi Lusi (Pd) e soprattutto Roberto Cassinelli (Pdl), che fa registrare un indice di attività superiore a 4 ed è marcato come “stakanovista”.

Il deputato Cassinelli condivide con Zunino il ridotto numero di assenze ingiustificate (pari all’1%) ed è quindi tra i “presenzialisti”, così come i berlusconiani Enrico Musso e Gabriele Boscetto (entrambi 3%). “Assenteista”, invece, l’ex ministro Giovanna Melandri, eletta per il Partito Democratico nella circoscrizione X Liguria: 43% di assenze ingiustificate alla Camera. Tra gli “assenteisti” anche Claudio Gustavino del Pd (17%).

Secondo il quadro generale che emerge dal rapporto “Camere aperte”, l’opposizione è più stakanovista, ma la maggioranza è più presente nelle votazioni. L’analisi, tuttavia, non lascia scampo: solo 16 deputati e 8 senatori superano la sufficienza. Nella particolare classifica dei leader, capigruppo e personalità di partito, l’unico che supera il 6 è Di Pietro. Tutti gli altri, da Pier Ferdinando Casini a Francesco Rutelli, sono bocciati senza appello.

In generale le donne sono più attive e presenti degli uomini, sia alla Camera sia al Senato. Tra i membri del governo, il rapporto bacchetta il sottosegretario alla Semplificazione normativa, Maurizio Balocchi: suo il record del 37% di assenze al voto non giustificate da missioni istituzionali.

A seguire il ministro per i Rapporti con il Parlamento con il 32% di assenze e il responsabile delle Comunicazioni Paolo Romani con il 27%. Tra i più assidui in aula, il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino (69% di presenze) e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo (56%).