[thumb:12958:l]Borghetto Santo Spirito. “Una trovata estiva in linea con il vezzo di alcuni sindaci che, all’inizio della stagione turistica, proibiscono ai bagnanti di godersi la vacanza con imposizioni spesso inutilmente restrittive”. Stefano Roascio, consigliere della lista civica “Una mano a Borghetto”, giovane politico di area Pd, commenta così l’ordinanza emanata dal primo cittadino Santiago Vacca.
Il provvedimento “per il mantenimento della quiete pubblica e per la salvaguardia del patrimonio pubblico e privato”, in vigore da martedì scorso, vieta la somministrazione di bevande alcoliche nei luoghi aperti “dove si concentra una pluralità di persone”, tipo manifestazioni turistiche sul lungomare, e la circolazione in costume da bagno o a torso nudo nelle vie, viali e piazze cittadine (con l’esclusione della passeggiata a mare); ribadisce il divieto di effettuare bisogni corporali in luoghi pubblici, nonché di lavare cose e animali nelle fontane pubbliche, così come vieta di danneggiare o imbrattare il patrimonio pubblico o privato.
“Questo provvedimento si colloca nel novero di quelli già presi da altri sindaci del centrodestra, che poi abbiamo visto disattesi – osserva il consigliere di minoranza Roascio – In molti Comuni abbiamo visto adottare ordinanze del genere che poi si sono rivelate sciocchezze estive lanciate solo per finire sui giornali. Se alcuni dei divieti sono più che comprensibili e ovviamente giusti, altri rispondono ad un atteggiamento teso a limitare le libertà personali. Non vorrei che si arrivasse al punto di essere presi per delinquenti soltanto per il fatto di uscire con una birra in mano”.
“Molti divieti – prosegue Roascio – sono inaccettabili in una località come Borghetto che fa del turismo balneare una ragione di vita economica e i vacanzieri sono di per sé un po’ rumorosi. Ho parlato con diversi operatori commerciali, per esempio bar con dehors che farebbero karaoke, che si lamentano di limitazioni molto severe: francamente ci chiediamo come si possa fare turismo e nel contempo pretendere di evitare i disagi che lo stesso flusso turistico comporta. Un paese che decuplica i suoi abitanti nei mesi estivi è chiamato a pagare il prezzo del suo sviluppo”.
Secondo l’ordinanza emanata dal sindaco Vacca, si devono anche evitare comportamenti non consoni o non adeguati alla dignità dei luoghi, quali schiamazzi, attivazione di musica ad alto volume in luoghi non adatti, grida, manifestazioni di scherno verso i divieti pubblici. Vietato, inoltre, “l’ammassamento o il deposito di beni e materiali che per quantità, caratteristiche qualitative e tipologia del deposito possano creare degrado urbano, anche se non ancora rilevante agli effetti igienico sanitario”.
“Ci sono norme di buona educazione che andrebbero rispettate anche senza ordinanze – dice Roascio – Siamo comunque d’accordo sul controllo da eseguirsi sui comportamenti fastidiosi e irrispettosi delle libertà altrui, ma nei limiti della vocazione turistica di Borghetto. Una sanzione di 100 euro per chi lava un animale in una fontana suona come grottesco. Ci sono già gli strumenti per punire che infrange le regole della convivenza civile o chi intacca il patrimonio pubblico ed è eccessiva un’ordinanza repressiva che non sappiamo per quanto tempo e come sarà fatta rispettare”.
L’ordinanza vieta di chiedere denaro utilizzando lo strumento dell’accattonaggio “in forma petulante e molesta – si legge – anche simulando malformazioni o menomazioni” e punisce con multe sino a 100 euro chi è sopreso a bivaccare. “Non ho mai avuto problemi con chi chiede qualche spicciolo. Ognuno decide in coscienza se fare o meno l’elemosina. Nella nostra città non esiste un problema di sicurezza urbana correlato all’accattonaggio, come potrebbe accadere nelle metropoli. Piuttosto il sindaco ci dovrebbe spiegare perché c’è una baraccopoli organizzata dal Comune dietro il campo sportivo. Se l’accattonaggio dà così fastidio, perché l’amministrazione lascia che famiglie di borghettini vivano da anni in roulotte fatiscenti nascoste agli occhi della gente?”.
Il sindaco Santiago Vacca spiega: “Con questa ordinanza si vuole evitare e, se del caso, sanzionare le situazioni di compromissione delle comuni regole di vita civile, quelle che comportano lo scadimento della qualità urbana e della vita, la degenerazione delle condotte costituite dall’atteggiamento di quella utenza che usa bivaccare, sistemarsi o sostare in maniera scomposta e disordinata nei parchi, giardini o luoghi utilizzati dalla collettività, lasciando residui e frammenti di qualsiasi genere, obbligando e costringendo eventuali altri fruitori dei medesimi luoghi a subire le conseguenze di questi atti di inciviltà od obbligandoli a deviazioni e spostamenti”.
“Il provvedimento scaturisce dalla necessità di disciplinare in conformità delle esigenze locali il corretto comportamento delle persone, basandosi sulle comuni regole del buon senso. Questi tipi di condotta che arreca nocumento al quieto vivere, sarà punita secondo quanto disposto dall’ordinanza con sanzioni amministrative che variano da 50 fino a 200 euro salvo che il fatto non costituisca reato. In caso di reiterazione della violazione la sanzione sarà raddoppiata” conclude Vacca. Cartelli con una versione grafica sintetica di quanto previsto dal provvedimento saranno distribuiti a tutte le attività commerciali e posizionati lungo le vie pubbliche.