[thumb:318:l]Liguria. I dati resi noti dall’ufficio economico della Cgil ligure fanno trapelare un drammatico impatto della crisi sul tessuto sociale regionale. Ben un lavoratore su quattro, infatti, é precario, pari al doppio della media nazionale, mentre il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è tre volte superiore al resto d’Italia. A febbraio questo ammortizzatore sociale è stato utilizzato per ben un milione e 200 mila ore in più rispetto al mese precedente.
Secondo il rapporto “La congiuntura in Liguria nel 2008 e scenari 2009”, lo scorso anno la Liguria è stata meno danneggiata delle altre regioni dalla crisi economica, ma i primi dati relativi ai primi due mesi del 2009 sarebbero “allarmanti” secondo Renzo Miroglio, segretario generale della Cgil Liguria.
L’analisi della Confederazione generale del lavoro ha evidenziato un 2008 che si è chiuso in Liguria con un Pil a crescita zero tendente al negativo, ma migliore rispetto al nord ovest e al resto d’Italia. Le stime per il 2009, però, dicono che il Pil ligure si attesterà tra il meno 1,8% e il meno 2,5%, a fronte di uno stimato del sistema Paese compreso tra un – 1,9% e un – 2,6%.
A rallentare, nel secondo semestre, è stata soprattutto l’industria. Tra i settori più colpiti siderurgia e indotto autosoprattutto in Val Bormida e nel Savonese, ma sofferenze si registrano anche in comparti come nautica e cantieristica. Male le costruzioni, che dopo un lungo ciclo di crescita registrano un -2% della produzione media negli ultimi mesi del 2008.
“Bisogna sostenere occupazione e reddito, affrontando il problema dello sviluppo con l’avvio delle opere infrastrutturali immediatamente cantierabili e il sostegno alle attività produttive e di servizio” ha spiegato Miroglio, che poi ha definito “insufficienti” gli ammortizzatori sociali tradizionali, perché, secondo le stime Cgil, in Liguria ci sarebbero 244 mila lavoratori dipendenti del privato senza tutela.