[thumb:4863:l]Varazze. Antonio Bruzzone, 58 anni, genovese di nascita ma residente a Varazze, si serviva di pistole giocattolo per minacciare i tossicodipendenti che non saldavano i debiti contratti con l’acquisto di cocaina. Gli agenti della squadra mobile della Questura savonese lo hanno tratto in arresto, al termine della perquisizione del suo alloggio. Nullafacente e pregiudicato, l’uomo veniva monitorato da tempo nel corso dei rituali servizi di osservazione dedicati a pusher e tossicomani.
Sabato mattina i poliziotti hanno realizzato un appostamento e poi si sono fatti accompagnare nel suo appartamento, che divideva con una donna (risultata estranea alla vicenda). Alla domanda se nascondesse in casa sostanze stupefacenti, l’uomo ha risposto negativamente, ma ha ammesso di possedere due pistole giocattolo e un’altra pistola ad aria compressa, acquistata regolarmente.
E’ scattata la perquisizione domiciliare per verificare la corrispondenza tra affermazioni e dati di fatto: in breve tempo gli agenti hanno trovato 20 dosi di cocaina già pronte per essere vendute al dettaglio, per un totale di 90 grammi di “polverina”, 36 grammi della stessa sostanza ancora in pietra, due rotoli di nastro adesivo per il confezionamento della droga, cinque pacchetti di sostanza da taglio di tipo mannite.
Nella camera da letto dell’abitazione sono stati rinvenuti 1770 euro in contanti (presumibile frutto dell’attività illecita) e, insieme alle armi segnalate dallo stesso cinquantottenne, un’ulteriore pistola giocattolo. Trovati infine tre cellulari, le cui rubriche telefoniche sono ora al vaglio degli inquirenti per ricostruire con precisione il “giro” del pregiudicato.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, l’uomo utilizzava le pistole finte per terrorizzare i tossicodipendenti che si mostravano restii a pagare i debiti accumulati. Antonio Bruzzone è stato dichiarato in arresto per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e associato alla casa circondariale di Savona.