[image:9645:r:s=1]Albenga. La polizia municipale albenganese ha deciso di dotarsi di tecnologia all’avanguardia per combattere i ladri d’auto. Infatti, grazie all’installazione su alcune pattuglie degli agenti ingauni di un sistema wireless ad alta frequenza, sarà possibile rintracciare immediatamente i veicoli rubati, sempre che sugli stessi in precedenza siano stati installati analoghi sensori.
“Quello dei furti d’auto – ha affermato Gaetano Noè, comandante della polizia municipale di Albenga – è un problema grave che non solo danneggia i singoli cittadini, ma alimenta costantemente l’intero sistema criminale. E’ quindi molto importante poter contare su un sistema così innovativo nel recupero dei mezzi rubati. La ricerca dei veicoli da oggi sarà molto più efficace nel nostro territorio. Le pattuglie, infatti, saranno in grado di individuarli tempestivamente, garantendo alla cittadinanza un servizio essenziale e scoraggiando ulteriormente il fenomeno dei furti”.
Su alcune pattuglie della municipale sono state installate gratuitamente le speciali unità “Vehicle Tracking Computer (VTC) LoJack”, che permettono di rintracciare direttamente e in tempo reale i veicoli rubati dotati del sistema LoJack, seguendo il segnale emesso dall’apposito dispositivo nascosto al loro interno. Le pattuglie sono operative in tutta l’area del Comune di Albenga, ma il segnale emesso dal sistema LoJack permetterà di rilevare veicoli rubati i anche nei comuni limitrofi.
In caso di furto, un piccolo trasmettitore a radio frequenza emette un segnale silenzioso che può essere ricevuto anche se il veicolo si trova all’interno di garage sotterranei o container. Il segnale è rilevato direttamente dalle pattuglie delle forze dell’ordine che possono così seguire in tempo reale il mezzo e ritrovarlo in tempi molto brevi. LoJack vanta una percentuale di veicoli recuperati del 90%, la maggior parte entro 24 ore.
La polizia municipale ingauna è la prima, in Liguria, ad essersi dotata di questo sistema, tra l’altro senza nessun aggravio per le tasche dei contribuenti, grazie a un accordo di comodato d’uso gratuito stipulato con l’azienda fornitrice del servizio.
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