Disastri ambientali

Le allerte meteo e le nostre colpe

Mentre i nostri volontari e le forze dell'ordine sono al lavoro sarebbe opportuno fare una piccola riflessione sulle nostre azioni

Allerta meteo 4 ottobre

Sfortunatamente anche quest’anno siamo stati colpiti da una grave perturbazione meteorologica. Tutti quanti ci reputiamo pronti per qualsiasi situazione ma la domanda che ognuno di noi dovrebbe farsi è la seguente: siamo veramente preparati per ogni circostanza che un fortissimo temporale potrebbe creare?

Mentre i nostri volontari e le forze dell’ordine sono al lavoro, sarebbe opportuno fare una piccola riflessione sulle nostre azioni e renderci conto di quanto sia importante evitare qualsiasi situazione di pericolo. Dal momento in cui scatta la pre-allerta meteo e fino al suo inizio, c’è solitamente un intervallo di tempo abbastanza lungo dove si ha a disposizione tutto il tempo necessario per prepararsi e adottare comportamenti giusti in vista della perturbazione atmosferica.

Una volta cominciato il nubifragio ciascun cittadino ha il compito di mettere se stesso e gli altri in sicurezza e dunque evitare situazioni pericolose. Mi spiego, con l’inizio della perturbazione un certo numero di volontari delle forze dell’ordine vengono smistati in  determinate zone a rischio al fine di garantire il monitoraggio dell’area e creare un perimetro di sicurezza. Se per caso una persona volesse avvicinarsi più del dovuto ad un luogo pericoloso metterebbe a rischio se stesso e i suoi soccorritori in caso d’infortunio. Bisogna quindi capire che tutti i militi hanno un compito preciso e andare a prestare soccorso ad una persona infortunata significa lasciare la propria posizione e non svolgere più il monitoraggio necessario.

In questo caso un corso d’acqua non attentamente sorvegliato potrebbe straripare e causare tantissimi disagi e danni. Per carità, si potrebbe anche dire che le forze dell’ordine esistono apposta per aiutare le persone ma c’è una grande differenza tra trovarsi in una situazione di pericolo in modo involontario e mettere a rischio tutti quanti in modo incosciente. Se guardiamo le statistiche, sempre più persone perdono la vita durante le perturbazioni meteorologiche e circa il 20% del totale è dovuto ad un comportamento scorretto che poteva essere evitato.

In questo caso per comportamento scorretto si intende il non rispettare semplici regole create appositamente per la nostra tutela. Tutti quanti abbiamo sentito parlare di persone che dopo una frana hanno tentato di recarsi nelle proprie abitazioni per riprendere effetti personali e purtroppo hanno perso la vita. Di esempi come questi ce ne sono tantissimi: autisti che nonostante vedano la condizione della strada provano lo stesso a percorrerla e perdono la vita; giovani che sottovalutano la forza dell’acqua e perdono la vita perché il ponte su cui camminavano viene improvvisamente spazzato via dall’acqua piena di macerie e detriti.

La lista è molto lunga e può continuare all’infinito ma la cosa  più preoccupante è che la frequenza con cui questi tragici eventi si verificano è sempre più alta e ciò che ci fa stare più male è il fatto che la maggior parte di essi poteva essere evitata attraverso un comportamento  più responsabile. Tuttavia alcune persone si trovano semplicemente a non avere una propria scelta. Prendiamo l’esempio di un impiegato che abita in campagna e deve raggiungere la città per lavorare. Il giovane sa che c’è allerta meteo e che è molto pericoloso percorrere l’unica strada di accesso verso la città e che essa è spesso soggetta a frane ed alluvioni. Nonostante ciò sa che ha una famiglia e che deve andare a lavorare perché il suo datore di lavoro ha deciso di tenere l’ufficio aperto e che un eventuale rifiuto potrebbe costargli il posto di lavoro e lui non sarebbe più in grado di portare uno stipendio a casa. Il giovane si mette dunque in moto e purtroppo accade l’inevitabile.

Ci sembra una situazione molto lontana dalla nostra eppure eventi come quello sopra citato succedono. Se una cosa non ci riguarda personalmente non significa che non esiste. Non sto scrivendo  questo articolo per puntare il dito contro qualcuno bensì per portare a conoscenza tutti i rischi che una situazione di disagio meteorologico porta e di come la nostra salute e vita valgano più di qualsiasi cosa al mondo. Più dell’oro, dell’argento e di qualsiasi somma di denaro. Tantissime persone sfortunatamente non hanno il lusso di stare a casa durante un’allerta meteo e rischiano la loro vita. Noi studenti siamo da un lato protetti da questo pericolo ma tutti quanti abbiamo parenti e amici a cui teniamo e perciò dobbiamo essere responsabili ed informati.

Se noi abbiamo la fortuna di poter stare a casa dobbiamo farne tesoro ed essere informati. Le regole da seguire in queste situazioni sono poche e facili da memorizzare: non mettere se stessi e gli altri in pericolo; non uscire di casa se la situazione non lo permette; rispettare le indicazioni della protezione civile e dei militi; pensare solo e sempre alla  sicurezza e quindi evitare situazioni che potrebbero mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri.

Se ognuno di noi le rispettasse, situazioni come quelle sopra citate non si verificherebbero così spesso ma come detto precedentemente non tutti possono farlo. È opportuno dire che la maggior parte delle volte è semplicemente colpa nostra. Dall’inquinamento creato, alle nostre azioni non corrette verso l’ambiente. Oggigiorno ci meravigliamo quando i torrenti esondano ma non facciamo mai caso ai rifiuti da noi buttati sulle loro sponde.

Non dovremmo nemmeno trovarci in situazioni del genere ma quando questo avviene non possiamo far altro che credere e sperare che tutto andrà bene e passerà. Non dimenticate: è colpa nostra se oggi ci troviamo in questa situazione ma soltanto restando uniti riusciremo ad uscirne. Questo articolo è dedicato a tutte le vittime, ai loro soccorritori e a tutti i membri delle forze dell’ordine che ogni giorno rischiano e perdono la vita a causa di catastrofi naturali.

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