martedì
5
Ottobre
2021

Vado Ligure ricorda l’Alyiah Bet, l’emigrazione degli ebrei sopravvissuti alla Shoah

martedì
5
Ottobre
2021
Bandiera Israele

Martedì 5 ottobre alle ore 10:30 ai giardini Marinai d’Italia si terrà una cerimonia per ricordare l’Alyiah Bet da Vado Ligure, prima volta dopo settantasei anni, alla presenza dell’ambasciatore di Israele Dror Eydar e delle alte cariche e autorità regionali. L’Alyiah Bet fu l’emigrazione clandestina di decine di migliaia di ebrei ex internati sopravvissuti alla Shoah, che dai porti italiani dissero definitivamente addio all’Europa che li aveva perseguitati, umiliati e sterminati per secoli. Da lì ritrovarono la speranza di una nuova vita nella terra dei padri, Israele.

A Vado Ligure arrivarono di notte e nelle stesse notti ripartirono con il forte sostegno della popolazione locale che aveva capito chi erano e da dove venivano. Gli ex partigiani, preallertati dalla Brigata Ebraica, protessero gli arrivi e difesero le partenze, riferendo nelle numerose testimonianze, come quella di Francesco “Checco” Bazzino o Antonio Scaglia, l’enorme commozione di tutti loro nel proteggere quei “tristi fantasmi silenziosi”, nell’assicurare loro la partenza e nel timore della loro sorte in mare ma tutti fermi nella convinzione del diritto di quel popolo a tornare a vivere nella terra dei padri.

Emozionante il commiato di un ufficiale ebreo ai gruppi di ex partigiani e ala popolazione vadese prima della partenza con il doloroso carico: “Vi saremo eternamente riconoscenti, spero di incontravi un giorno nella mia patria”. Da Vado ligure partirono il 14 dicembre 1945 la Hanna Szenes con 252 sopravvissuti, il 7 gennaio 1946 il motoveliero arenzanese Enzo Sereni (così ribattezzato dal nome dell’attivista sionista e partigiano Enzo Sereni ucciso a Dachau) con 908 sopravvissuti e nel giugno 1946 la corvetta Wedgwood con 1308 ex internati.

Vado Ligure e la sua cittadinanza ebbero quindi un ruolo primario in questa impresa di riscatto, in quei viaggi verso la libertà, verso la “terra promessa”. Da qui nasce la volontà dell’Associazione Italia – Israele di Savona di riportare alla memoria l’Aliyah Bet, questa pagina della storia del ponente ligure che deve comunicare, soprattutto alle nuove generazioni, visto che saranno presenti anche rappresentanze scolastiche vadesi, il messaggio dell’umana solidarietà e compassione, dell’importanza della lotta all’antisemitismo e ad ogni forma di odio e discriminazione.

Un ulteriore tassello del percorso di ricostruzione storica e culturale dei centouno anni di Israele in Liguria, a confermare un legame nato a Sanremo nel 1920, quando all’omonima conferenza e con la risoluzione ivi adottata venne riconosciuto de iure ed erga omnes a livello internazionale il diritto del popolo ebraico a ricostruire in terra d’Israele la propria sede nazionale. Un legame confermato anche lo scorso anno, quando la Regione Liguria, prima istituzione in Italia, adottò la definizione operativa di antisemitismo dell’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto.

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