Venerdì 9 aprile alle ore 19 Corrado d’Elia, direttore di “Incontri possibili”, rassegna di lezioni con i grandi testimonial della cultura contemporanea, e il direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi avranno l’onore di dialogare sul sito web e i canali YouTube e Facebook della kermesse con due ospiti d’eccezione: Eugenio Barba, regista, “gran maestro” del teatro internazionale e fondatore e direttore dell’Odin Teatret, e Julia Varley, attrice e da quarant’anni cuore pulsante della compagnia.
Maifredi e d’Elia colloquieranno con una persona dalla lunga esperienza nel teatro e che ha fatto coincidere la sua vita con la sua opera. Indagheremo l’oggi e il domani del teatro, le nuove strade da percorrere e della nuova Fondazione Barba Varley. “Il teatro può essere un laboratorio antropologico che sovverte idee e pratiche affermate – afferma Barba – Crediamo che sia politica con altri mezzi: quelli della Bellezza, della Vulnerabilità, dell’Ostinazione e del Rifiuto”. “La costituzione della Fondazione Barba Varley è una grande risorsa per il teatro europeo, una nuova realtà a cui Teatro Pubblico Ligure guarda con interesse e ammirazione”, commenta invece Sergio Maifredi.
Con questo straordinario ottavo appuntamento si chiude il primo ciclo di “Incontri possibili”, che ripartirà poi con una seconda programmazione altrettanto imperdibile. “Centinaia di persone si sono collegate ogni volta per ascoltare e intervenire dal vivo – dichiara Corrado d’Elia – Abbiamo raccontato passioni, doti e talenti, personaggi noti da ammirare, ascoltare e prendere come esempio, persone, artisti che hanno dedicato tutta la vita alla loro arte e alla loro passione, costruendo intorno a sé mondi e casi di successo”.
“In un momento in cui è difficile confrontarsi, grazie ad ‘Incontri possibili’ abbiamo riportato finalmente il pensiero, il dibattito e la cultura nella vita di tutti i giorni: strumenti di crescita, formazione e scambio, un mezzo di reazione al difficile presente che viviamo”, conclude il direttore della rassegna.
Eugenio Barba
Nato in Puglia, trascorre la sua vita in Norvegia, dove fonda l’Odin Teatret, e in Polonia, dove diventa allievo e amico del regista Jerzy Grotowski. Nella sua carriera ha diretto sessantacinque produzioni, tra cui “Ferai” (1969), “Min Fars Hus” (“La casa di mio padre” o “La casa del padre”, 1972), “Le ceneri di Brecht” (1980), “Il Vangelo secondo Oxyrhincus” (1985), “Talabot” (1988) e “Itsi Bitsi” (1991). Nel ’79 fonda la Scuola Internazionale di Teatro Antropologico (ISTA).
La sua metodologia ha spinto l’arte teatrale verso nuovi orizzonti e nuovi centri, fino alla creazione del “Terzo Teatro”, di cui scrive il manifesto nel ’76. Un teatro è incontro tra le interiorità e tra uomini, “un teatro non può giustificare la sua esistenza se non è cosciente della sua missione sociale”, come spiega lui stesso. Tra i premi che ha conseguito anche il prestigioso Sonning dell’Università di Copenhagen.
Julia Varley
Nasce a Londra, studia in Italia e nel ’76 entra a far parte dell’Odin Teatret, recitando in moltissimi e importanti spettacoli, come “Anabasis”, “J. S. Bach”, “Il milione”. Per l’Odin Teatret lavora anche come pedagoga in scuole e università. È autrice delle perfomances demonstration “L’eco del silenzio”, “Il fratello morto”, “Testo – azione – relazioni”, “Il tappeto volante”, “I venti che sussurrano”.
Dal 1990 partecipa alla concezione e organizzazione dell’ISTA, diretta da Eugenio Barba. È la direttrice artistica del Festival Internazionale Transit, Holstebro, dedicato a temi di interesse per donne che lavorano in teatro. Fa parte del Magdalena Project, una rete di donne nel teatro contemporaneo. Ha diretto otto spettacoli, tra cui “Fox wedding”, “Il figlio di Gertrude” (con Lorenzo Glejieses) e “The taste of oranges” (con Gabriella Sacco). Ha scritto i libri “Wind in the West – A novel by a theatre character” e “Notes of an Odin Actress – Stones of Water” e numerosi essay pubblicati dalle più prestigiose riviste di settore.
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