Lunedì 12 luglio alle ore 21 nel giardino di Villa Groppallo la conferenza “Sulle tracce di Arturo Martini da Treviso a Vado Ligure (e ritorno)”, curata dal Comune e dalla cooperativa culturale ARCA, verterà sulla stagione trevigiana (dal 1905 al 1919) e sul periodo veneziano (1942 – 1945) dell’artista.
Si tratta di due periodi importanti in cui la ceramica riveste un ruolo molto rilevante, nel periodo formativo innanzitutto e nella fase di passaggio dalle ideazioni per la manifattura Gregorj sino ai capolavori giovanili (1913 – 1914), come “Fanciulla piena d’amore” e “La prostituta”, entrambi al Museo di Ca’ Pesaro.
Nell’ultima fase della sua vita, chiamato alla cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Martini diventò un altro artista, uno scultore d’avanguardia, un pittore, un teorico dell’arte e della scultura, disponibile ad affrontare di nuovo gli impegni monumentali (Rilievi per l’Arengario a Milano, Tito Livio, Palinuro per Padova) ma anche ad iniziare un totale ripensamento della tradizione antica e recente e dunque ad una autocritica radicale.
