Savona. Nell’ambito della seconda edizione del festival “Contaminazioni Liriche 20.21” sabato 10 luglio alle ore 21:30 alla Fortezza del Priamar l’Opera Giocosa proporrà un appuntamento senza tempo. Ad aprire il sipario sul palcoscenico sarà “Cendrillon” di Pauline Viardot (1821 – 1910), un'”opéra comique” che è un’acuta rilettura della celeberrima fiaba.
La rappresentazione è una coproduzione a cui l’ente lirico di tradizione darà vita insieme al Teatro “Coccia” di Novara: l’ennesima novità di una rassegna che mai come quest’anno è nel segno della donna e della sperimentazione. Tutto sa di freschezza, a partire dalla nuova orchestrazione a cura della giovane compositrice Paola Magnanini, la quale dall’originale scritto da Viardot per pianoforte ha ricreato una coinvolgente e sapiente freschezza timbrica.
Lo spettacolo è di immediata resa grazie alla traduzione in italiano e versione ritmica di Vincenzo De Vivo, al debutto a Savona del giovane direttore d’orchestra Riccardo Bisatti, il quale fa parte dell’Accademia del Teatro “Coccia” insieme ai cantanti e alla compositrice, alla messa in scena della giovane regista Teresa Gargano e alla Giovane Ensemble Guido Cantelli. Un tutt’uno ancora più affascinante grazie all’impianto scenico a cura di Danilo Coppola, che sta firmando nuove produzioni nei teatri di Cagliari, Piacenza e Trapani.
“Cendrillon” è divisa in tre atti e andò in scena per la prima volta in forma privata il 23 aprile 1904 quando la sua autrice aveva 83 anni. La scrittura per le sette voci che animano la vicenda è un fresco omaggio al mondo del belcanto italiano. Opera di straordinaria piacevolezza e caratterizzata da un tono di ironica giocosità, non lesina comunque le emozioni, per esempio nel duetto d’amore del secondo atto. Strutturata come un susseguirsi di numeri solistici, stupisce per la sapienza nella scrittura dei due concertati. Da sottolineare il ruolo virtuosistico affidato alla Fata Madrina (Federica Vinci) all’interno di una trama che propone il sempiterno tema del riscatto sociale.
Marie, detta Cendrillon (interpretata da Eriko Hashimoto), è la serva di suo padre, il barone di Pictordu (Pasquale Greco), un fruttivendolo arricchito, e delle sue due altre figlie. Sogna un matrimonio tra un principe e una principessa quando alla porta bussa proprio il Prince Charmant Premier (Francesco Scalas) travestito da mendicante per trovare una fanciulla che lo ami per ciò che è e non per il suo denaro. Marie gli offre le poche monete che ha prima che le sorellastre Armelinde (Simona Ruisi) e Maguelonne (Ramezani Meiami Rakhsha) lo scaccino. Riprende a cantare ma viene di nuovo interrotta da un altro colpo alla porta: è ancora il Principe, questa volta travestito da valletto (Barigoule, Dario Sebastiano Pometti) che porta un invito al ballo.
Le sorelle accettano e vanno a prepararsi mentre Marie rimane colpita dal giovane. Pictordu arriva in accappatoio e quando Marie tenta di salutarlo come “papà” lui la respinge. La preparazione per il ballo è complessa e Maguelonne prende in giro Marie, che non potrà partecipare. Rimasta sola, Marie viene visitata dalla Fata Madrina, che esce dal camino e per mandare Marie al ballo trasforma una zucca in carrozza, i topi in cavalli, due lucertole in lacchè e un ratto in cocchiere. Le dà anche delle pantofole e un velo magico che durante il viaggio in carrozza trasformerà i suoi stracci in un bellissimo abito. Le impone però di essere di ritorno entro la mezzanotte prima che l’incantesimo abbia termine. Quando al ballo Marie e il Principe si dichiareranno il proprio amore sarà proprio la pantofola lasciata nella fuga di mezzanotte da Cendrillon a permettere all’amato di ritrovarla prima dell’immancabile lieto fine.
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