Pietra L. Il prossimo 15 luglio sarà un primo giorno verità per l’inchiesta sulle case cooperative di via Crispi a Pietra Ligure, finite nel mirino della Procura della Repubblica di Savona con l’arresto dell’imprenditore Renato Gariano e la moglie, accusati a vario titolo di peculato, concussione e falso.
Proprio a metà del mese verrà depositata presso il Tribunale di Savona la perizia del pool di esperti genovesi guidati dall’Ing. Manica. Una perizia che dovrà stabilire il danno economico procurato ai soci delle cooperative per il mancato completamento dei 55 alloggi in località Cravero e dei lavori esterni alle strutture abitative. La perizia, inoltre, servirà ai legali di parte civile in sede di risarcimento danni in caso si accertassero le responsabilità in sede penale della società Stea (che aveva in gestione la costruzione delle abitazioni) di cui Gariano era il titolare.
Dalla perizia che verrà consegnata al Tribunale savonese il commissario straordinario Ambrogio Botta, nominato gestore delle cooperative, potrà far ripartire i lavori di completamento delle case assegnado i nuovi appalti necessari alla realizzazione degli alloggi.
Secondo l’indagine della Procura savonese, coordinata dal pm Danilo Ceccarelli, sarebbero cinque milioni e 600 mila euro il danno economico procurato ai soci delle cooperative Domus Uno, Alfa Casa e Toirano Uno. 903 mila euro sarebbero, invece, i fondi regionali incassati illegalmente. Nei guai, oltre a Gariano e la moglie, i tre ex presidenti delle cooperative-fantoccio: Graziella Frasca, di Loano, per Alfa Casa; Emanuela Inchingolo, di Pietra, per Domus Uno; Claudio Baietto, di Borgio Verezzi, per Toirano Uno, oltre all’ex direttore dei lavori Enrico Zunino.