Albenga. Mentre, a livello regionale, il centrosinistra esulta per la vittoria di Claudio Burlando, a livello locale, e in particolare albenganese, il Pd e i suoi alleati tremano. Albenga voleva un presidente della Regione di centrodestra, ha votato in massa per il Pdl e ha messo la Lega Nord nelle condizioni di “insidiare” il principale partito di centrosinistra.
Qui Biasotti è stato votato dal 64,79% degli ingauni (contro il 35,20% di preferenze assegnate a Burlando), qui il PdL può contare su un 45,10% di sì contro il deludente 18,71% del Pd, e qui la Lega Nord è arrivata a soli 4 punti pencentuali dal partito guidato, a livello nazionale, da Pierluigi Bersani, attestandosi al 14,71%. Una batosta, insomma, che non farà certo dormire tranquillo l’attuale sindaco di Albenga, Antonello Tabbò, sostenuto da una coalizione che, evidentemente, da queste parti non riscuote molto successo. A coricarsi, invece, col cuore più leggero è la sua sfidante, Rosy Guarnieri, il cui partito (la Lega Nord) non può che esultare, così come le altre forze politiche che la sostengono.
I giochi, comunque, non si sono chiusi. Spesso si dice che, a livello locale, più che il partito si voti la “persona” e che il voto disgiunto possa modificare le carte in tavola. Per verificare se questo sia vero o no, basta aspettare qualche ora.