Savona. Quello che è stata ribattezzato il “re” delle prostitute della piana, Deda Indrid, arrestato nel corso dell’operazione dei carabinieri Tabula Rasa, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari Barbara Romano, che questa mattina ha iniziato gli interrogatori di garanzia per dieci delle persone tratte in arresto per i reati di sfruttamento della prostituzione, estorsione e spaccio di droga. Anche la fidanzata dell’uomo, Gheorghe Florentina, non ha voluto rispondere alle domande del gip del Tribunale di Savona.
Ha invece risposto al giudice Helion Deda, fratello di Indrid, accusato di possesso di arma illegale in quanto trovato con due pistole, poste sotto sequestro. Helion ha negato che fossero le sue e poi è stato anche il fratello a scagionarlo affermando che le armi erano state nascoste da lui nell’appartamento di via Michelangelo a Borghetto.
Demiri Artan ha invece respinto le accuse di favoreggiamento della prostituzione, in quanto ha sostenuto di aver accompagnato la sua ragazza, ancora minorenne, “sulla strada”, ma solo dietro la sua richiesta. Ha quindi negato di averla sfruttata.
Accuse respinte anche da parte di Gjergji Emilian, artigiano edile savonese incensurato e regolare, per il quale il suo legale ha chiesto la scarcerazione in quanto estraneo alla vicenda. Il suo nome era infatti finito nell’inchiesta per una intercettazione telefonica nella quale conversava con una delle prostitute. Ha detto di non conoscere nessuna delle persone arrestate nell’operazione condotta dai carabinieri.
Erdit Bolla si è invece avvalso della facoltà di non rispondere, così come Hana Artugel. Ascoltati dal giudice anche Dega Costel, Eduart Biba, e Adriatik Buci. Per la giornata di domani verranno sentiti l’italiano arrestato Michele Monteforte, pietrese, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, oltre a Lecini Ogert e Lecini Leonard e l’ultimo tra gli arrestati, Genti Troka.