“Basta cemento”, la protesta di Legambiente al Crescent di Savona

Savona - blitz legambiente

Savona. Questa mattina Legambiente Liguria ha effettuato un blitz a Savona presso il Crescent per dire no ai progetti di cementificazione che riguardano la costa savonese. “Il Crescent è un esempio paradigmatico della colata di cemento versata sulla costa savonese, che crea un impatto visivo allucinante, un vero e proprio tappo che ostruisce la visuale” afferma l’associazione ambientalista.

Non soltanto il Crescent è oggetto di critica. Per quanto riguarda il porto della Margonara, dopo l’abbandono di Fuksas, Legambiente continua ad essere contraria alla sua realizzazione, che si risolverebbe in una ulteriore valanga di cemento sulla costa, già sufficientemente martoriata. Lo stesso vale anche per i porti previsti ad Albenga e a Borghetto Santo Spirito.

Un altro punto critico è la piattaforma Maersk di Vado Ligure, che proprio in questi giorni ha superato la valutazione dell’impatto ambientale da parte del Comitato Tecnico Regionale. Legambiente ritiene negativo il progetto della piattaforma, anche se saranno rispettate le prescrizioni della VIA, un progetto a cui la popolazione locale si è opposta e che resterà certamente una cattedrale nel deserto poiché i cosiddetti porti per il “transhipment” sono quelli che più hanno risentito della crisi economica e che nel breve termine subiranno la concorrenza dei porti africani per lo spostamento delle merci.

“Il fatto è che si continua a costruire e proporre progetti, come la riqualificazione dell’ospedale San Paolo o l’opera Orti Folconi, con una città che invecchia e che ha a disposizione solo 1 mq di verde per abitante (contro i 15 mq previsti dagli standard di urbanizzazione nazionali). Ammesso che si costruisca con criteri di ecosostenibilità e risparmio energetico, siamo sicuri che questa sia davvero la strada per una città più vivibile e sostenibile?” dice Legambiente.

“Il consumo di suolo costiero – commenta Santo Grammatico, Coordinatore Generale di Legambiente Liguria – dovuto alla cementificazione non si è arrestato. In Liguria abbiamo una saturazione degli spazi che si affacciano sul mare, accompagnata sempre più spesso da opere con un elevato impatto visivo come è evidente nel caso del Crescent. Inoltre la continua costruzione di porti turistici mette a rischio il residuo patrimonio paesaggistico costiero. Crediamo utile recuperare spazi per il diportismo nautico nei porti commerciali esistenti, razionalizzando gli spazi, senza creare nuove strutture che alterano l’ecosistema marino”.