[thumb:14722:l]Regione. Il consigliere del Pdl Luigi Morgillo denuncia eccessivi ribassi nelle gare per appalti pubblici e pertanto ha presentato un’interrogazione per domandare alla Giunta come intenda garantire, nel processo di aggiudicamento di tali gare, che la qualità non venga influenzata da questa tendenza. Morgillo rimarca che al momento l’edilizia sta attraversando una difficile situazione economica dovuta anche al crescere esagerato dei ribassi con cui vengono aggiudicate le gare per appalti pubblici che superano il valore del milione di euro. “Secondo le stime di settembre i ribassi si stanno spingendo verso il 42 per cento. In alcuni casi si va anche oltre: basti pensare alla recente gara nel porto di Genova, vinta con più del 50 per cento di ribasso” ha spiegato il consigliere regionale
“Chi conosce il mercato sa che è ben difficile applicare un simile sconto, rispettando le leggi, le più elementari regole dell’arte e dell’etica. In Liguria ipotizzando un ribasso medio del quindici per cento, un’impresa può aspirare ad un margine che oscilla dal tre al dieci per cento: mi pare che questo la dica lunga su come stanno le cose” ha aggiunto l’esponente del Pdl ricordando che anche il diritto comunitario, secondo direttive recepite nell’ordinamento italiano, impone che si avviino procedimenti di verifica e di esclusione delle offerte anormalmente basse. “Gli eccessivi ribassi possono assestare il colpo decisivo e mortale alle molte aziende del settore già in crisi e che questa Giunta non sta aiutando in alcun modo. A ciò va aggiunto che la qualità delle opere realizzate potrebbe non essere ottimale e, purtroppo, le drammatiche vicende che hanno colpito l’Italia hanno mostrato quanto sia fondamentale verificare con assoluto scrupolosità se le infrastrutture vengano costruite nel pieno rispetto della normativa” ha spiegato ancora Morgillo che ha concluso: “Purtroppo, in presenza di eccessivi ribassi, a pagare il conto potrebbe essere anche la sicurezza sul posto di lavoro e, quindi, l’incolumità dei lavoratori. Un prezzo che non si può accettare e che meno che mai dovrebbe accettare una maggioranza di centrosinistra dalla parte dei lavoratori, ma soltanto a parole”.