[thumb:15011:l]Provincia. La sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo che giudica la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche quale “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni” provoca le reazioni anche degli esponenti politici savonesi.
“La nostra Nazione – dichiara Carla Mattea, capogruppo provinciale della Lega Nord – pur facente parte dell’Unione Europea, ha diritto di mantenere le proprie tradizioni e i simboli delle proprie radici cristiane. Ritengo che la Corte Europea per i diritti dell’uomo abbia compiuto un grave atto di arroganza e un attacco alla nostra cultura. Tra comunisti e turchi (i sette giudici autori della sentenza) come potevamo pretendere di salvaguardare il nostro crocifisso? Oriana Fallaci ha visto lontano: non siamo più in Europa, ma in Eurabia! Se questo è il risultato di essere entrati a far parte dell’UE, appovo la decisione della Svizzera a rimanerne fuori”.
“A suo tempo – prosegue Mattea – in qualità di consigliere comunale a Pietra Ligure e di insegnante, sostenni l’iniziativa di ripristinare i crocifissi nelle aule scolastiche sprovviste e ciò su stimolo degli stessi alunni, consapevoli, nonostante la presenza tra loro di compagni di religione musulmana, di mantenere salde le nostre tradizioni religiose. Non credo che un simbolo sulla parete possa deviare e violare la libertà dei genitori di dare un’educazione laica ai propri figli. Sono altri i segnali diseducativi che i giovani ricevono e vanno forse ricercati all’interno delle famiglie stesse. La scuola offre libertà di scelta tra frequentare o meno l’ora di religione, ad esempio. Ora di religione che comunque non va confusa con l’ora di catechismo e che spesso è frequentata, per scelta, anche da chi cattolico non è”.
“Plaudo all’iniziativa del Governo italiano – conclude il capogruppo provinciale della Lega Nord – di appellarsi contro la sentenza e a breve proporrò un ordine del giorno a sostegno da trattarsi nel prossimo consiglio provinciale”.