[thumb:2011:l]Alassio. Si arricchisce di un nuovo capitolo la querelle tra il Comune di Alassio e il commercialista Giacomo Danna, assistito dall’avvocato rappresentante Alberto Magi. Oggetto del contendere, in principio, fu il disturbo recato dai bar, con i loro dehors, la musica nelle ore tardo-serali e notturne e i collegati schiamazzi, alle abitazioni private. La discussione, a colpi di esposti e querele, si era poi spostata sui dehors del bar Sangiuccu di Alassio, situato nel centro storico. Motivo: sono fuori regola, ostacolano la circolazione, e creano situazioni di continui schiamazzi nelle ore notturne. Nonostante le segnalazioni di Danna e del suo avvocato però la situazione, ad oggi, non è minimamente cambiata: i dehors sono ancora lì e, benché abbia fatto partire una comunicazione per lo sgombero delle aree di suolo pubblico occupate “abusivamente” dal locale, l’amministrazione comunale non è intervenuta per rimuoverli.
Risultato? Una querela al Comune di Alassio presentata da Danna e dall’avvocato Magi affinché si proceda penalmente nei confronti di ignoti in ordine ai reati di cui agli articoli 650 e 328 del codice penale, ovvero “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” e “Rifiuto d’atti d’ufficio”. I querelanti giustificano la loro decisione visto “il palese perdurare dell’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte della D&D s.n.c. (Bar Sangiuccu), nonché realizzazione della fattispecie di cui all’art. 650 c.p., per mancato adempimento dell’invito/ordinanza comunale che il comune di Alassio avrebbe dovuto emettere a seguito dell’avvenuta accertata sussistenza di una difformità tra la situazione di fatto e la concessione di occupazione di suolo pubblico rilasciata dal Comune medesimo”. Quello che sostengono poi Danna e il suo legale è che il Comune di Alassio era certamente informato della situazione di “abusività” del bar visto che la polizia municipale, il 14 luglio scorso, aveva fatto rimuovere parte del dehors, nello specifico alcune botti usate come tavolini, del locale che occupava il marciapiede. Botti che alcuni giorni dopo sono tornate al loro posto. “Il modo di governo del territorio comunale viene attuato non in base alle normative, bensì con ‘pesi e misure’ diverse, a seconda delle valutazioni personali degli amministratori” è quanto accusa Danna.
Già quando avevano presentato l’ultimo esposto il commercialista e il suo avvocato avevano promesso: “Ci opporremo a qualsiasi ulteriore ampliamento degli spazi di suolo pubblico concessi al bar in questione” e avevano chiesto di attuare gli interventi per la rimozione definitiva degli ingombri del locale, l’attuazione dei dovuti provvedimenti amministrativi, in particolare la chiusura dell’esercizio Bar Sangiucco come previsto dalla legge e per fermare le richieste di ampliamento. Inoltre avevano già chiesto la trasmissione degli atti da parte del Comune alla Procura della Repubblica di Savona per chiarire eventuali responsabilità penali. Questa vicenda aveva anche riportato alla ribalta il tema dell’agibilità dei locali nel lido alassino. Nel 2007 era stata la volta del Corsara Beach, chiuso per abusi edilizi e ambientali anche a seguito degli esposti dell’ambasciatore del Belize, Nunzio Alfredo D’Angeri. Stessa sorte era toccata al Joy e alle Vele, salvata da una sospensiva. Diversi i locali alassini che hanno dovuto presentare idonea documentazione sul fronte edilizio e delle concessioni per l’uso degli spazi pubblici, in particolare i dehors. A questo punto, per sapere quale sarà il destino dei dehors del centro storico, non resta che aspettare la nuova contromossa del Comune della città del Muretto. [image:14981:c]



