[thumb:14509:l]Savona. Da oggi fino al 30 novembre il pescespada, a seguito del previsto divieto di pesca comunitario, non potrà essere catturato. La protezione animali savonese però, d’accordo con i pescatori liguri, non è soddisfatta del provvedimento e condivide le obiezioni dei pescatori. La stagione di divieto, sottolinea l’Enpa, deve infatti tener presente la complessa vita migratrice e riproduttiva di questo corridore dei mari ed i tempi devono quindi basarsi su approfonditi studi scientifici, variare da mare a mare e fermare soprattutto la grande pesca d’altura, oltre a proibire quella sportiva degli emuli di Hemingway.
Il pesce spada si riproduce nel mar dei Sargassi in Atlantico come le anguille e ritorna poi nei luoghi di provenienza dei genitori, forma coppie stabili tra soggetti delle stesse zone, possiede un organo che mantiene il suo cervello ad una temperatura superiore al resto del corpo ed all’ambiente esterno, segno di un’attività complessa che dimostra sensibilità e comportamenti non banali. Purtroppo, aggiunge ancora la protezione animali, è intensamente pescato, sia con illegali spadare lunghe decine di chilometri, che da analoghe reti lunghe 2.500 metri, dette “ferrettare”, che intrappolano ed uccidono cetacei e testuggini. Come i tre quarti degli animali marini, è in pericolo di estinzione ed i soggetti catturati sono sempre più piccoli e giovani. Il consiglio dell’Enpa è quindi di non acquistare e consumare pescespada.