Albenga/Cairo Montenotte. Il Consiglio di Stato ha rigettato i due ricorsi, presentati dalla Regione Liguria e dall’Istituto Ortopedico Galeazzi, contro il Policlinico di Monza nell’ambito della gara per l’affidamento della gestione degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte.
Una sentenza che arriva per certi versi “fuori tempo massimo” dato che il presidente Giovanni Toti ha già annunciato l’intenzione di annullare la gara che prevedeva l’ingresso dei privati nella gestione di due dei quattro nosocomi savonesi. I giudici del Consiglio, tuttavia, hanno ritenuto ugualmente di addivenire ad un pronunciamento: “La circostanza del semplice ‘avvio’ del procedimento di revoca della gara per cui è causa non è infatti idonea a determinare alcun mutamento sul piano degli interessi rilevanti ai fini della procedibilità del giudizio, né a ben vedere lo sarebbe stata la revoca stessa della gara, ove ritualmente e tempestivamente contestata – si legge nella sentenza – I principi di efficienza economicità e ragionevole durata del processo impediscono, del resto, di correlare la gestione di quest’ultimo alle evoluzioni (sempre possibili in ragione dell’inesauribilità del potere amministrativo) dell’azione amministrativa”.
La sentenza del Consiglio di Stato prende le mosse, ovviamente, sulla disamina effettuata dal Tar della Liguria, che a giugno dell’anno scorso aveva accolto il ricorso presentato dal Policlinico di Monza. La gestione per una durata di 7 anni (prorogabili per ulteriori 5) era stata vinta dall’Istituto Ortopedico Galeazzi grazie a un’offerta con il 5 per cento per cento di sconto sul prezzo a base d’asta e a una valutazione da 60,15 punti per l’offerta tecnica, superando l’unico concorrente presente, appunto il Policlinico, che pur avendo presentato un’offerta con il 5,55 per cento di sconto sul prezzo a base d’asta aveva ottenuto solo 53,39 punti per l’offerta tecnica. Nella graduatoria finale, quindi, composta dai punteggi di offerta tecnica ed economica, l’istituto Galeazzi con 87,42 punti aveva battuto il Policlinico di Monza con 83,39 punti.
Il Policlinico, già allora, aveva presentato ricorso sostenendo che “erano stato indicati dei ricavi aggiuntivi sovrastimati”. Una tesi accolta dal Tar che aveva chiesto alla commissione di rivalutare le offerte alla luce delle contestazioni dell’azienda di Monza. Alla fine però era arrivata nuovamente, a dicembre 2019, la riassegnazione all’Istituto del Gruppo San Donato.
A febbraio era quindi arrivato un secondo ricorso, questa volta relativo ad una “eccessiva e impraticabile previsione di occupazione dei posti letto per degenza ordinaria”. Un nuovo stop che aveva generato forti preoccupazioni anche tra cittadini, operatori ospedalieri e amministratori di Albenga e Cairo: il timore (poi confermato) era di un nuovo slittamento delle tempistiche per l’affidamento, ma non solo. Lo scorso 22 febbraio, infatti, sarebbe dovuta cessare anche la proroga concessa al Policlinico di Monza per portare avanti il reparto di Ortopedia, con conseguente spettro licenziamento per i lavoratori. Ipotesi scongiurate grazie ad un ulteriore proroga di 6 mesi (fino ad agosto 2020) concessa da Regione Liguria.
A dicembre il Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Regione a seguito della decisione del Tar della Liguria di accogliere l’altro ricorso, presentato dal Policlinico di Monza, relativo al bando per l’assegnazione della gestione degli ospedali di Albenga e Cairo, aveva “preso tempo” per effettuare ulteriori approfondimenti. Quest’oggi, infine, è stata pubblicata la sentenza della sezione terza, che si è pronunciata definitivamente su entrambi gli appelli, quello presentato proprio da Regione e quello presentato dall’Istituto Galeazzi.
Senza entrare troppo nel dettaglio della lunga e puntuale analisi effettuata dai giudici anche grazie al supporto di un consulente appositamente coinvolto, i giudici hanno stabilito che “i calcoli effettuati dall’Istituto Ortopedico Galeazzi in ordine ai ricavi si sono essenzialmente basati sulla stima della ‘capacità produttiva’ delle strutture Albenga e Cairo Montenotte, anche in forza degli investimenti programmati e ai budget previsti per tali strutture. La stima della capacità produttiva, tuttavia, non implica una automatica stima dei ricavi generabili, così come i budget non possono essere considerati un target, essendo piuttosto un vincolo superiore ai ricavi”.
Insomma, secondo il Consiglio di Stato, nella ricerca delle anomalie all’interno dell’offerta presentata dal Policlinico di Monza, l’Istituto Galeazzi sarebbe stato eccessivamente “rigoroso” dal punto di vista matematico, senza tenere conto del fatto che gli investimenti non sempre comportano automaticamente, ricavi proporzionati.
E qui starebbe proprio l’anomalia che ha convinto i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale ad accogliere il ricorso presentato dal Policlinico: “La conclusione è netta e significativa in termini economici – si legge ancora nella sentenza – Essa disvela l’anomalia dell’offerta così come accertata in prime cure [e cioè con la prima sentenza del Tar]. Secondo gli appellanti il Consulente Tecnico d’Ufficio, nello sviluppare il proprio iter argomentativo che lo ha poi portato a ritenere il busines plan non in equilibrio, avrebbe trascurato di considerare il legame tra costi e ricavi. Tuttavia essi non quantificano né fanno considerazioni analitiche su quale sarebbe la dinamica dei costi fissi e variabili in rapporto al prospettato decremento dei ricavi. In ogni caso – osserva il Collegio – il margine negativo individuato dal Ctu è così marcato da rendere l’argomento degli appellanti non decisivo”.





