Savona. Il candidato sindaco espressione del Movimento Cinque Stelle a Savona, Manuel Meles, avrà l’appoggio di una lista “civica” che si è costituita intorno alla figura del leader pentastellato Giuseppe Conte: una novità nel panorama politico italiano.
Così Manuel Meles, 28 anni, consigliere uscente e capogruppo in consiglio comunale è sostenuto dalla lista del Movimento e un’altra, definita civica perchè slegata dal partito, chiamata “ConTe per Savona” evocativa del nome dell’ex presidente del consiglio. Al suo interno, infatti, ci sono sia new entry che persone vicine al movimento da tempo ma anche militanti già candidati a elezioni di precedenti tornate elettorali come Sergio Siriani e Umberto Assandri.
La classe dirigente locale e i gli esponenenti locali sono filo grillini e un’unica lista probabilmente non sarebbe piaciuta a tutti. In questo modo l’elettorato attivo appartenente a entrambe le frange riesce a riconoscersi nella propria corrente. Analogamente per l’elettorato passivo: così si riescono a raccogliere i voti dei grillini della prima ora, del periodo in cui i pentastellati erano organizzati in MeetUp (analoghi ai circoli delle formazionali politiche tradizionali) ma anche quelli che si sono avvicinati al movimento (partito, ormai) nell’ultimo periodo con la leadership di Conte. Una lista, quella di ispirazione “contiana”, che non deve seguire i dettami previsti dal regolamento sulle elezioni amministrative del Movimento.
Quindi, la formazione di due liste differenti (M5S con 29 – su 32 – candidati consiglieri e ConTe con 24) ha permesso di ampliare l’elettorato attivo e passivo allargando potenzialmente il bacino di consensi. Ma di fatto non ci sono fratture interne al Movimento eccetto lo strappo con Andrea Melis. L’ex consigliere regionale aveva individuato fin da subito nel programma del candidato del centro sinistra e del Patto per Savona una “proposta credibile” prendendo così le distanze dalla decisione dei Cinque Stelle di correre in solitaria. I pentastellati, infatti, non hanno apprezzato la scelta di avere in squadra i “dinosauri della politica” e non hanno condiviso la modalità di selezione del candidato che sarebbe stato – secondo loro – “imposto dall’alto” rifiutando la votazione tra i simpatizzanti.
Le prime volte che il Movimento di Beppe Grillo si è presentato alle elezioni con liste civiche (targate Cinque Stelle) per sottolineare la netta distanza con la politica tradizionale, una strada inevitabilmente abbadonata con l’istituzionalizzazione del movimento che ha iniziato a presentarsi come un vero e proprio partito e vietando espressamente le coalizioni con altre formazioni politiche.
Queste regole sono state ammorbidite e dall’estate scorsa in seguito alla modifica dello statuto è prevista espressamente l’apertura alle liste civiche (e la possibilità di presentarsi in coalizione con altre forze politiche), variazione che ha dato seguito in più realtà locali al civismo in versione “pentastellato”. Ad esempio, in occasione di questa tornata elettorale il Movimento Cinque Stelle a Roma candida il sindaco uscente Virginia Raggi che ha l’appoggio, oltre della lista del Movimento, di altre 5 liste civiche legate però a comitati cittadini.
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