Lettera al direttore

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Savona 2021, Europa Verde: “Ridurre il rapporto tra alunni e insegnanti”

"Con Russo ci siamo confrontati, ma Schirru cosa ne pensa?"

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Savona. “Ridurre il rapporto tra alunni e insegnanti”. E’ questa una delle proposte in tema istruzione avanzata da Europea Verde in occasione delle prossime elezioni amministrative a Savona.

Ciò che mi convinto in particolare a sostenere la candidatura di Marco Russo a sindaco di savona, oltre ai programmi espressi nella sua agenda e alla capacità di ascolto e di confronto su ogni tema, è la logica che sottende al patto per Savona.

Europa verde ha voluto porre alcuni temi al centro dell’azione politica e varie proposte programmatiche su sanità, scuola, sociale, cultura, diritti animali, lotta al cambiamento climatico, pianificazione territoriale fondate su un principio unico di appproccio programmatico: la formazione di un patto di assunzione di responsabilità collettiva da parte di cittadine e cittadini affinché il dovere fosse la fonte da cui far derivare poi i diritti di ognuna e ognuno e dove l’ente locale tornasse al centro dell’azione come rappresentante della collettività e come soggetto di ascolto e di elaborazione del progetto complessivo.

Vorrei oggi esporre brevemente cosa pensiamo della scuola e soprattutto dell’esigenza di evitare il più possibile alla didattica a distanza portando con il finanziamento del PNRR la scuola italiana ai livelli di apprendimento e di attività che merita.

In primo luogo pensiamo che ogni Comune debba chiamare intorno ad un tavolo tutte le forze impegnate nella scuola per verificare la situazione e proporre soluzioni, che possono rientrare nelle competenze dei singoli enti locali territoriali ma che possono anche tramutarsi in azioni politiche comuni di una città, che vuole cambiare le cose rispetto allo stato e alla Commissione Europea.

Noi riteniamo che sia fondamentale ridurre il rapporto alunni/insegnanti in modo da restituire alla didattica il proprio senso ma anche permettere di seguire meglio alunne e alunni con una continua verifica della propria preparazione, mantenere un diverso rapporto con le famiglie, che sarebbero più informate sulla situazione scolastica dei propri figli e soprattutto potrebbe diventare un elemento decisivo contro l’abbandono scolastico e soprattutto per l’affermazioned el diritto allo studio.

Questo principio implica una corretta anagrafe degli edifici scolastici, la possibilità di usare anche eventuali strutture private o vecchie strutture pubbliche abbandonate, che potrebbero tornare alla loro originale funzione, una didattica svolta più a scuola che a casa, riempiendo inutilmente i ragazzi di compiti dopo le ore faticose passate a scuola, la possibilità di una maggiore responsabilizzazione di ragazzi e ragazze e una diversa articolazione dei mezzi di trasporto oltreché degli orari.

Noi crediamo che questa idea possa essere vincente e che l’Italia non possa perdere il treno del PNRR anche perché prevede concreti investimenti nella scuola, nell’assunzione di insegnanti, una concreta politica di sostegno ai ragazzi che ne hanno bisogno.

Si tratterebbe sostanzialmente di creare un tavolo propositivo ma anche di elaborazione di sclete concrete dove le singole componenti della comunità scolastica si assumano precisi impegni di bilancio e di prospettiva. La didattica a distanza ( DAD) potrebbe divenire un utile strumento di complemento sia per creare biblioteche virtuali che per fornire a ragazzi e ragazze materiale di approfondimento da utilizzare insieme alle famiglie internendo pure in questo contesto la Biblioteca Civica con le sue dotazioni da implementare e non da tagliare.

Naturalmente il discorso deve partire dal nido e proseguire alla scuola materna in una logica di continuità educativa, che noi riteniamo essenziale così finalmente si potrà fare veramente educazione civica e ambientale nelle scuole, di cui oggi solo sparuti ed eroici insegnanti parlano o su cui agiscono nei ritagli di tempo imposti da un sistema scolastico, che ha viaggiato solo fino ad oggi nella logica di continui ed assurdi tagli di bilancio.

Noi proponiamo queste poche cose e su di esse ci sia confrontati con Russo e le altre forze della coalizione mentre da destra si ode il silenzio e forse la vergogna di non aver fatto nulla in questi anni se non chiudere o privatizzare i servizi educativi e sociali. Il pensionato dottor Schirru cambierà qualcosa? Difficile come può se ad oggi non abbiamo letto alcuna dichiarazione a proposito forse perché il tema non interessa il suo attuale, apparente partito di riferimento: Lega Nord?

Danilo Bruno

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