Savona. E’ partita ieri ed è tuttora in corso anche in diverse piazze del savonese la raccolta firme per sostenere la richiesta di referendum per la riforma della giustizia lanciata dalla Lega. In tutto si può firmare in 1.500 punti in tutta Italia ed ovviamente dei “banchetti” sono stati allestiti, tra gli altri, anche a Savona e ad Albenga.
A ricordare i contenuti della proposta è il capogruppo del Carroccio in consiglio regionale Stefano Mai, che quest’oggi sta “presidiando” il gazebo organizzato nella città delle Torri: “Sono sei i quesiti che Lega, magistrati, avvocati e Radicali propongono per avviare quel cambiamento e quelle riforme della giustizia di cui si discute da anni – spiega – Questi sono: la riforma del Csm; la responsabilità diretta dei magistrati (secondo il principio ‘chi sbaglia paga’); l’equa valutazione dei magistrati (dato che ora si stanno valutando tra loro, una cosa a nostro giudizio non corretta); la separazione delle carriere (a inizio carriera i magistrati dovranno decidere cosa fare in futuro); i limiti agli abusi commessi in caso di custodia cautelare e l’abolizione della Severino”.
“La campagna referendaria si affianca e prova a imprimere un’accelerazione al percorso delle riforme affrontato in queste settimane dalla ministra della giustizia Cartabia. Noi saremo in piazza tutti i week-end fino a fine settembre”, conclude Mai.

A Savona, invece, c’era (tra gli altri) il senatore Paolo Ripamonti, che dopo aver fatto firmare il candidato sindaco Angelo Schirru così analizza l’iniziativa della Lega: “Il referendum è lo strumento coretto e più democratico per dare la parola al popolo e permettergli di dare un contributo al miglioramento della nostra giustizia, che ora non crediamo sia così coerente con le esigenze del paese. In questo momento Fratelli d’Italia è in opposizione al governo, ma sono convinto che la riforma della giustizia sia centrale anche per loro”.
Secondo Ripamonti l’emendamento della riforma Cartabia “non è costituzionalmente recepibile. In questa mossa c’è molta politica. Se Fratelli d’Italia vuole fare qualcosa di concreto venga nei nostri gazebo ad aiutarci ad abrogare alcune di queste storture storture. Che sono alcune: serve una riforma complessiva”.
Una frattura, quella con FdI, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale: in vista delle amministrative di Savona, infatti, si è assistito alla separazione di FdI dalla coalizione di centro-destra e alla “discesa in campo” in prima persona di Francesco Versace: “Quando il centro-destra non si presenta unito bisogna riflettere per capire se si potrà essere competitivi fino in fondo – nota Ripamonti – Le elezioni a Savona prevedono il doppio turno, quindi credo ci sia anche un minimo di strategia in questa mossa. Conosco Versace: è una persona molto seria, un medico stimato, in qualche modo farà il suo percorso. Ma sono sicuro che al ballottaggio ci troveremo e troveremo insieme le soluzioni per la città. Ricordiamo che la prossima amministrazione avrà la possibilità di spendere, cosa che l’amministrazione Caprioglio non poteva fare”.
Insomma, in caso di ballottaggio un accordo tra il centro-destra e la lista Versace non è una mera ipotesi: “E’ naturale che accada, ma lo vedremo quando succederà. Io dico che il centro-destra vincerà il primo turno. Possiamo fare un ottimo risultato. Come il centro-sinistra, che a Savona è sempre stato forte. Poi c’è il M5S, c’è Versace, appunto… Ok, quella di prima era una battuta e vincere al primo turno sarà complicato, ma sono convinto che noi andremo al ballottaggio”.