Pietra Ligure. Una pagina Facebook, ma anche una vera e propria campagna di comunicazione fatta di adesivi da distribuire sul territorio, locandine da affiggere nei negozi e perfino striscioni da esporre lungo le strade. Va “strutturandosi” la protesta popolare contro la chiusura del punto nascite del Santa Corona di Pietra Ligure.
Dopo la levata di scudi sul fronte politico, la manifestazione tenutasi proprio davanti al nosocomio pietrese e la raccolta firme, ecco arrivare anche adesivi, locandine e striscioni per dire “Giù le mani dal punto nascite del Santa Corona di Pietra Ligure” con tanto di “pugno di protesta” bene in evidenza nel loro che caratterizza la campagna.
“In questo periodo tante famiglie si sentono impotenti di fronte alle scelte politiche che non tengono conto delle bisogni dei cittadini – dicono i promotori della campagna – Ognuno nel suo ambito sta tentando tutte le vie per evitare la chiusura del punto nascite. I sindaci si sono espressi in maniera chiara e forte, i sindacati sono scesi in campo con forza. Le famiglie provano a fare la loro parte firmando petizioni (https://www.change.org/nascereapietra). I cittadini provano a scrivere direttamente ai consiglieri regionali che rappresentano il territorio”.
“In questo percorso si è attivata anche una campagna di comunicazione che invita i cittadini ad utilizzare adesivi da distribuire sul territorio, locandine da affiggere nei negozi e striscioni da esporre lungo le strade. Un ringraziamento particolare va a ControStampa di Loano che si è lanciato in questa campagna con questa comunicazione”.
“Abbiamo bisogno di tutti – è l’appello degli organizzatori – Hanno chiuso il punto nascite dell’ospedale Santa Corona di Pietra ligure. Hanno chiuso un intero reparto, considerato un eccellenza del ponente ligure e non solo, spostandolo di fatto da un ospedale covid-free a un ospedale dove il covid viene curato. Abbiamo bisogno di tutti perchè questa decisione non sia definitiva. Il messaggio deve essere forte e chiaro: la politica, a tutti i livelli, deve essere al servizio dei cittadini e non il contrario. Ognuno deve dare il proprio contributo. Prima o dopo, direttamente o indirettamente, questa decisione presa dai piani alti toccherà tutti noi. Tale scelta non può e non deve essere definitiva”.
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