Provincia. “Il delivery e l’asporto saranno ancora protagonisti nel prossimo futuro” ed è per questo motivo che Confcommercio, per voce di Lorenza Giudice, presidente della sezione di Albenga e vicepresidente provinciale, ha scritto una lettera diretta al presidente Conte per chiedere una riduzione dell’aliquota Iva.
“Scrivo questa lettera a nome degli imprenditori di Confcommercio, per portare alla sua attenzione una oggettiva difficoltà per il settore dei Pubblici Esercizi”, – si legge nella missiva.
“Il delivery e l’asporto saranno ancora protagonisti nel prossimo futuro, si spera per lungo tempo, a costituire non solo un ammortizzatore economico o sociale ai bisogni in caso di nuovo lockdown, ma come una vera e propria realtà produttiva avanzata, un nuovo servizio alla collettività per ulteriori bisogni, prima sottovalutati. Seppur tutti noi, si auspichi una prossima serenità seppur rigorosa, abbiamo il dovere di vedere il futuro con una prospettiva di impresa efficiente e competitiva”.
“Il continuo aggiornamento ai dispositivi, il ritorno in autunno agli spazi ridotti recuperati in esterno durante il periodo estivo, dovrà trovare le imprese preparate sia progettualmente che finanziariamente, pertanto Le chiedo di voler cogliere questa riflessione come uno tra i tanti spunti che arrivano nei suoi uffici dalla quotidianità”.
“La somministrazione se consumata in loco è da considerare come una prestazione di servizi ed è sottoposta all’aliquota agevolata del 10 %. L’asporto e/o la consegna a domicilio sono assimilati alla ‘cessione di beni’ e scontano l’aliquota della singola tipologia di bene alimentare”.
“La vendita del piatto pronto sconta l’aliquota del 22%. Voglia accogliere l’istanza di ridurre quest’ultima al 10% equiparandola a quelle applicata durante il servizio in loco”, hanno concluso da Confcommercio.