Provincia. “È vergognoso. A Pietra Ligure c’è gente in giro che passeggia tranquillamente con bimbi, come niente fosse, e ridono se passa qualcuno con mascherina. Qualcuno delle forze dell’ordine può farli rientrare a casa? Grazie da parte di tutti noi noi che siamo a casa in quarantena”.
Questo è solo uno dei numerosi messaggi-denuncia ricevuti dalla redazione di IVG.it nella giornata odierna dalle zone più disparate della provincia di Savona. Il messaggio, seppur con parole diverse, talvolta condito anche da comprensibile rabbia e espressioni “forti”, è sempre lo stesso: “Tanti non hanno compreso la gravità della situazione né tantomeno le nuove disposizioni del Governo”.
Insomma, Italia in quarantena, ma in alcune zone della provincia di Savona (fortunatamente non tutte, ma probabilmente non l’unica dello Stivale) tutto appare “normale” e la vita sembra scorrere tranquilla, quasi come se non fosse in corso un’emergenza nazionale, talmente grave da spingere il Presidente del Consiglio dei Ministri a mettere in isolamento un’intera nazione. Supermercati presi d’assalto, giovani e anziani a passeggio sulle passeggiate mare e in centro o seduti nei bar e attività commerciali, spesso anche insieme, senza disdegnare poi sortite nei negozi rimasti aperti (seppur in numero molto ridotto rispetto al solito).
In troppi hanno evidentemente scambiato la “quarantena” per una sorta di “vacanza”, ma fortunatamente non tutti e ora, coloro che hanno davvero deciso di restare a casa, come da disposizioni ma anche con “banale” buon senso, cercano a loro volta di richiamare i propri concittadini ad una presa di responsabilità e a qualche, necessario, sacrificio (per utilizzare proprio le parole del Premier Giuseppe Conte).
IVG.it, in questo contesto, ha deciso di fare una sorta di tour in alcuni dei principali comuni del savonese per prendere coscienza diretta della situazione che, in effetti, non appare purtroppo per niente distante dai contenuti delle varie denunce pervenute.
Si parte da Savona città dove, tutto sommato, la vita scorre come sempre sebbene più “pigra” del solito. Se in mattinata diversi lettori ci hanno segnalato molte persone in giro per il centro (“in via Boselli volevo fare un video da quanta gente c’era”), in pausa pranzo il centro appare molto più svuotato. Nessun “assalto” ai supermercati, anzi corsie semivuote, e una facilità di parcheggio obiettivamente insolita per un giorno feriale.
Certo, persone in giro ce ne sono, e qualcuno sembra infischiarsene del decreto (come quelli che passeggiano lentamente lungo il Letimbro o in corso Italia). Alcuni perché ne sottovalutano l’importanza (“Dicono che si può passeggiare…”), qualcun altro per palese “furbizia” (“Ma mica ti controllano davvero, vede? Non ci sono pattuglie in giro”).
Paradossale il siparietto di due anziani in piazza del Popolo, intenti a passeggiare uno accanto all’altro (palesemente a meno di un metro di distanza) ma con in mano, entrambi, un foglio firmato che somiglia molto all’autocertificazione. Alla fine il “termometro” della situazione, più che i passanti, lo danno le serrande dei negozi: tanti, pur non essendo direttamente coinvolti dal decreto, hanno fatto due calcoli e concluso che le perdite sarebbero superiori agli incassi.
Una situazione che si registra anche negli altri comuni del savonese. Ne sono esempio, per citarne due su tutti, Albenga e Alassio, rispettivamente seconda città della Provincia per numero di abitanti e meta turistica per eccellenza.
Anche qui strade e piazze appaiono semi deserte, è vero, ma certo non del tutto. Sono sì meno popolate del solito, ma sono decine anche i cittadini che, in barba alle nuove norme, girano le due città, si soffermano a guardare le vetrine, si siedono nei bar (molti anche vicini, senza rispettare la distanza obbligatoria) o si concedono passeggiate sul lungomare. Alcuni veri e propri assembramenti, seppur di piccole dimensioni (5-6 persone), si sono verificati e sono chiaramente visibili, ad esempio, in piazza del Popolo, ad Albenga.
A dispetto dei luoghi comuni, che spesso identificano giovani e ragazzi come poco rispettosi delle regole (e tanti effettivamente lo sono e non mancano nemmeno in questa situazione), va però segnalato che la gran parte delle persone incontrate sono anziane (peraltro le più sensibili ed esposte al virus), tra cui tantissime coppie formate da marito e moglie, molte in giro con cane al seguito, ma anche coppie di amici e amiche, che passeggiano tranquillamente dando la sensazione di star vivendo una “vacanza” piuttosto che una quarantena.
LA SITUAZIONE A SAVONA ALLE 18










